RIBELLARSI E' GIUSTO

ne servi ne padroni

Odio gli indifferenti

"Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. Antonio Gramsci

UN GIORNO NON PUO' VIVERE SENZA LA SUA UTOPIA...

Così l’uomo deve vivere andare senza frontiere come bambini dietro un aquilone Correre giocare ridere vivere Non girare mai il volto anche quando a te non tocca Amare questa terra dove nel nostro cuore sventola rossa come il sole il simbolo di una nuova era Cammina uomo E va senza tempo Ridere amare lottare e poi infine invecchiare E passerà per questa terra come una luce di libertà

sabato 23 gennaio 2010

Il "processo breve": per i padroni e contro i proletari

Per i padroni e per la classe politica del nostro paese i lavoratori non valgono nulla, sono soltanto una merce che si acquista, la si utilizza e poi, se non muoiono di lavoro o per il lavoro, li si sbatte in mezzo ad una strada e, se per necessità si trovano a rubare il cibo al super mercato, li si processa e li si condanna in fretta e furia con il processo breve.

Il decreto legge Alfano sul “Processo breve” è stato approvato al Senato. Il decreto dovrà ora essere posto al vaglio della Camera dei Deputati per poi rendersi immediatamente esecutivo!

E’ così che i processi ETERNIT, Thyssen Krupp, Parmalat ed altre decine di procedimenti che vedono sul banco degli imputati i padroni stragisti o i dirigenti delle industrie responsabili della morte e della miseria di centinaia di famiglie, rischiano fortemente di finire archiviati! Lo dice il segretario dell’Associazione Nazionale Magistrati, Cascini, il quale aggiunge che questi processi sarebbero già oltre i tempi stabiliti dal decreto, visti i tempi piuttosto lunghi già determinati dalla loro complessità. In questo modo a pagare per le loro “colpe” rimarrebbero soltanto i poveri, quelli che, per un motivo o per un altro, si sono visti costretti a rubare o ad emigrare clandestinamente per sfuggire alla miseria dei loro paesi d’origine. Per i ricchi padroni e dirigenti che hanno rapinato i risparmiatori e che continuano ad uccidere operai per la sete di profitto e per mantenere il loro sfarzoso e opulento tenore di vita sarà sempre più possibile farla franca.

Se già prima del decreto sul “Processo breve” la Legge era “troppo uguale” per i poveri e molto interpretabile e indulgente con i ricchi, oggi possiamo affermare che la Legge è uguale proprio per tutti, se per tutti si intendono le masse popolari! Era comunque nell’aria e i prezzolati avvocati (mercenari senza scrupoli dei quali ci piacerebbe conoscere i compensi di cui godono per i loro servigi) ingaggiati dai dirigenti della Thyssen Krupp continuano a produrre testimoni a favore dell’azienda con il chiaro intento di allungare a dismisura i tempi processuali. Se non esistono testimoni li si può sempre comprare e addestrare, come è emerso recentemente dalle ultime udienze.

Per i padroni e per la classe politica del nostro paese i lavoratori non valgono nulla, sono soltanto una merce che si acquista, la si utilizza e poi, se non muoiono di lavoro o per il lavoro, li si sbatte in mezzo ad una strada e, se per necessità si trovano a rubare il cibo al super mercato, li si processa e li si condanna in fretta e furia con il processo breve. Gli effetti devastanti del processo breve riguarderanno anche chi, come noi comunisti, denunciando con chiarezza le malefatte della classe dirigente e dei loro servi, verrà querelato da qualche “personaggio illustre” e indagato con l’accusa di diffamazione e calunnia a mezzo stampa, come è successo ai compagni del nostro collettivo qualche mese fa dopo avere diffuso alcuni volantini che denunciavano l’atteggiamento scarsamente etico degli avvocati della Thyssen Krupp.

Più di mille operai l’anno perdono la vita sui cantieri e nelle fabbriche della nostra Repubblica “fondata sul lavoro”. Una vera e propria guerra di sterminio non dichiarata, subdola e strisciante di fronte alla quale anche il magistrato più in buona fede non può nulla perché soggetto alla legislatura borghese fatta al fine di tutelare gli interessi dei padroni. L’unica arma a disposizione dei lavoratori e di tutto il proletariato è l’organizzazione. Un’organizzazione che non si faccia influenzare o intimorire delle regole imposte dalla borghesia e che mobiliti gli operai e le masse popolari autoctone e immigrate. Da una parte per rendere impossibile la vita ai padroni stragisti e ai loro servi, per tenere il fiato sul collo alle Autorità preposte e alle Istituzioni per costringerli al rispetto di quelle poche leggi democratiche ancora vigenti o a calare definitivamente la maschera. Dall’altra per condurre la classe operaia e le masse popolari a costruire un mondo senza sfruttati e sfruttatori: il socialismo! Questa organizzazione, alla cui costruzione i comunisti lavorano, si chiama Partito Comunista!

CCP

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