RIBELLARSI E' GIUSTO

ne servi ne padroni

Odio gli indifferenti

"Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. Antonio Gramsci

UN GIORNO NON PUO' VIVERE SENZA LA SUA UTOPIA...

Così l’uomo deve vivere andare senza frontiere come bambini dietro un aquilone Correre giocare ridere vivere Non girare mai il volto anche quando a te non tocca Amare questa terra dove nel nostro cuore sventola rossa come il sole il simbolo di una nuova era Cammina uomo E va senza tempo Ridere amare lottare e poi infine invecchiare E passerà per questa terra come una luce di libertà

venerdì 23 luglio 2010

F.I.A.T. Fabbrica italiana Automobilistica Torino

F.I.A.T. Fabbrica italiana Automobilistica Torino

Peccato che produrrà in Serbia... ma li so meglio... li soldi del governo.

martedì 20 luglio 2010

Carlo vive e lotta insieme a noi

Il 20 luglio è una data che non si scorda. E' il giorno in cui un movimento nascente si lanciò contro i padroni del mondo rinchiusi nella zona rossa di Genova. E' il giorno in cui in quella battaglia per la libertà morì Carlo Giuliani, in piazza Alimonda alle 17.27, colpito da un proiettile sparato dal carabiniere Mario Placanica, dall'interno del defender su cui stava. Questo è il 20 luglio che torna tutti gli anni, il passamontagna e l'estintore di Carlo, e poi il suo corpo straziato a terra. Le giornate di Genova sono l'infuriare della battaglia, l'assedio alla città, i gas lacrimogeni conditi al cianuro, le torture di Bolzaneto e la macelleria messicana della Diaz.
Il 20 luglio ha segnato lo spartiacque nei movimenti, quel movimento planetario ha tentato, in qualcosa di più grande di quanto consentito sia dai padroni del mondo rintanati nella realtà virtuale delle zone rosse, difese dalle guardie dell'impero; sia da quella nomenclatura che dal movimento contro la globalizzazione che ha succhiato linfa per vivere qualche anno in più, non prima di aver spento l'insorgenza di quelle migliaia di uomini e donne che erano a Genova, trasformando la richiesta di un trasformazione radicale del presente in beghe da parlamento. Oggi quanti hanno ingorgato i tavoli delle assemblee dei social forum sono scomparsi dalla scena politica, e per chi c'è ancora, lavorano alla politica dai tavoli delle segreterie o di posti ben conservati.
Il movimento di Genova è un ricordo che non si è voluto spingere più avanti, e a quasi dieci anni di distanza, cerca ancora la sua verità, al di fuori delle mistificazioni di comodo.
Il 20 luglio è il giorno in cui globalmente i movimenti sociali ricordano Carlo Giuliani e la sua storia, una storia fatta di passione che non può essere narrata se non con il linguaggio delle lotte. La verità sull'omicidio di Carlo Giuliani non spetta ai tribunali che già hanno, o meglio non hanno, sentenziato, la verità è un aspetto collettivo che è conosciuta a tutti.
In questi giorni arrivano gli appelli per le condanne ai dirigenti delle forze dell'ordine coinvolti nella gestione dell'ordine pubblico e nell'irruzione alla Diaz. Sentenze che ribaltano i primi gradi di giudizio.
Le responsabilità sono chiare non c ‘è bisogno di elencarle, ma Genova valse premi e promozioni in passato, chissà cosa spetterà agli abili servitori dello stato il futuro.

Dopo Genova le mutazioni furono rapide e brutali, ci fu l'11 settembre e l'introduzione nel lessico della guerra globale, ma questo è un altro pezzo della storia

Genova è in tutti noi, con Carlo nel cuore...

domenica 18 luglio 2010

I lavoratori della Fiat in Polonia: Lavoriamo con lentezza

Da Tychy, una lettera di solidarietà ai licenziati Fiat

Colleghi di Fiat Italia,

noi ammiriamo enormemente la vostra lotta contro gli attacchi alle vostre condizioni di lavoro e i vostri diritti fondamentali.

Il licenziamento di Pino Capozzi mostra la vera natura dell'azienda per cui lavoriamo. E' un attacco al diritto basilare dei lavoratori di poter protestare e dissentire con le scelte della dirigenza.

Stiamo assistendo alla crescita di un nuovo totalitarismo - quello che viene chiamato "Corporate Power". Nei luoghi in cui i lavoratori sono troppo deboli per resistere esso si configura come un vero e proprio sistema di terrore.

Disgraziatamente i sindacati qui a Tychy hanno deciso che noi dobbiamo starcene tranquilli, da bravi servi, e pregare Fiat di non toglierci il lavoro.

Ma alcuni di noi domani lavoreranno molto, molto lentamente. Sarà un piccolo segno di solidarietà verso di voi.

Tychy (Polonia), 15 luglio 2010

Fonte: "Strikes at Fiat and letter of solidarity from Poland"

mercoledì 14 luglio 2010

lunedì 12 luglio 2010

Casposos


Traduzione: Mani Guaritrici
 
 
Quanti truffatori, quanti imbroglioni, quanti vampiri della tv
streghe,monaci e veggenti, imbroglioni di professione.
curatori che curano l'aids, bisogna fregarsene di questi stronzi
carogne, carogne, avvoltoi del raggiramento
carogne, carogne,nella miniera vi vorrei vedere.
906453452, chiamaci a qualunque ora
subito si incarichera' di risolvere, la mia segreteria telefonica, tutte le tue preoccupazioni, tutte le tue preoccupazioni
e se vuoi di piu', vieni a visitare, senza alcun timore questo umile ciarlatano, che ti aiutero', ma non sia ingenuo, non dimentichi il portafoglio
che ti salassero', che ti sgozzero', non mi importa un cazzo se il tuo stadio e' terminale
e se tutto riesce male, non venga a reclamare, non mi frega l'affare...
in qesta vita c'e' gentaglia senza coscienza, a cui non importa mentire per guadagnare, ti vendono in cambio di denaro false speranze che mai si avvereranno
tutta la vita studiando medicina, perche' uno sciocco noi vogliamo far vedere, che ha potere nelle sue mani. che solo toccandoti il tuo male avra' guarito
quindi guarda amico, mettiti nel culo quel dono divino che dio pote' darti.
vengono dall'aldila', vengono dall'aldila' (3 volte)
apparizioni di cristo e della vergine,
apparizioni che sono schifose fandonie
dopo, ti vendono litri di acqua benedetta e molti ciondoli che ti costano un occhio della testa.
alcuni dicono che non prendono denaro, pero' ti obbligano a pagar la volonta'
questi bastardi non mettono piede in tribunale, togliendo il denaro agli infermi terminali
bisogna fregarsene di cio' che pensa la gente per non mettersi la tuta e cominciare a lavorare
vengono dall'aldila', vengono dall'aldila' (3 volte)
c'e' gentaglia che non merita nemmeno il latte materno, dovrebbero stare in una clinica mentale
la galera si riempie di innocenti, e loro in liberta'
sono imbroglioni con totale impunita',
sono imbroglioni con totale impunita',
sono imbroglioni anormali anormali anormali anormali, anormal!!!....
sono testimone di vedere la vergine e cristo su una vespa, finivo di fumarmi 4 spinelli e bere 3 litri di vino,
gesu' cristo mi chiese qualche sorso, e la vergine non smetteva di fumare,
e noi fummo vicini a fare un baccanale ( x 3)

venerdì 2 luglio 2010

Scuola, nell'anno dei tagli senza precedenti aumentano solo i prof di religione

In un anno 4% di insegnanti in meno, ma i prof di religione sono ancora in crescita. In 12 mesi i bidelli e i tecnici del 6%. L'unico dato in controtendenza, tra quelli forniti dal ministero, riguarda i docenti dell'unica ora facoltativa. Per il resto meno cattedre e classi, e precari espulsi

ROMA
- Per la scuola italiana travolta dai tagli, l'unico segno più è per gli insegnanti di Religione. Il ministero dell'Istruzione ha appena pubblicato l'annuale dossier dal titolo "La scuola statale - sintesi dei dati, anno scolastico 2009/2010": il corposo volume di 342 pagine che contiene tutti i numeri dell'anno appena trascorso. Una pubblicazione di routine, che quest'anno però riserva una sorpresa: in mezzo a tanti segni meno, rispetto al 2008/2009 una delle poche voci che cresce è quella dei docenti di Religione. E' lo stesso ministero a certificarlo.

Il confronto con un anno fa consegna un quadro della scuola italiana con sacrifici per tutti, dagli alunni disabili ai precari, tranne che per gli insegnanti di Religione. Un dato che appare in netta controtendenza col taglio delle classi e con il lento ma graduale spopolamento delle aule quando sale in cattedra il docente individuato dal vescovo. Quella dei docenti che impartiscono l'unica ora di lezione facoltativa prevista dall'ordinamento scolastico italiano è questione che ha destato sempre polemiche.

Quando nel 2004 l'allora ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, pensò di stabilizzarli attraverso due distinti concorsi il mondo politico-sindacale si spaccò in due. Anche perché tra i titoli necessari per accedere al concorso, riservato a coloro che avevano prestato servizio per almeno 4 anni negli ultimi dieci (dal 1993/1994 al 2002/2003), occorreva essere in possesso dell'idoneità rilasciata dall'ordinario diocesano. Ma il secondo governo Berlusconi non si curò troppo delle polemiche e bandì ugualmente il concorso, che nel settembre 2005 consentì per la prima volta nella storia dello Stato italiano l'immissione in ruolo dei primi 9167 docenti di Religione. Da allora il loro numero è sempre cresciuto, fino alla cifra record (26.326 unità) dell'anno scolastico appena archiviato. I quasi 14 mila prof di ruolo, in leggera flessione rispetto a 12 mesi fa, sono stati abbondantemente compensati dai colleghi precari: 12.446 in tutto.

Nel frattempo, la scuola italiana è stata oggetto di tagli senza precedenti. Nel triennio 2009/2012 spariranno 133 mila cattedre per un totale di 8 miliardi di euro. Ma non solo: l'incremento degli alunni disabili (da 175.778 a 181.177 unità) è stato fronteggiato con un taglio netto di oltre 300 cattedre di sostegno. Quasi 37 mila alunni in più sono stati stipati in 4 mila classi in meno. E sono diminuiti persino i plessi scolastici: 92 in meno. È toccato al personale della scuola pagare il prezzo più alto al risanamento dei conti pubblici. In un solo anno gli insegnanti di ruolo sono calati del 4%, senza nessun recupero da parte dei precari che hanno dovuto salutare quasi 14 mila incarichi con relativo stipendio. Per non parlare del personale di segreteria, dei bidelli e dei tecnici di laboratorio: meno 6% in 12 mesi.

L'anno appena trascorso ha visto anche il varo della riforma Gelmini per il primo ciclo (scuola elementare e media), col calo delle ore di lezione e del tempo prolungato alla scuola media. Ma è stato anche l'anno delle proteste dei dirigenti scolastici per il taglio ai fondi d'istituto e del congelamento per un triennio (dal 2011 al 2013) degli stipendi degli insegnanti.

Silvio Intravia, La Repubblica