RIBELLARSI E' GIUSTO

ne servi ne padroni

Odio gli indifferenti

"Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. Antonio Gramsci

UN GIORNO NON PUO' VIVERE SENZA LA SUA UTOPIA...

Così l’uomo deve vivere andare senza frontiere come bambini dietro un aquilone Correre giocare ridere vivere Non girare mai il volto anche quando a te non tocca Amare questa terra dove nel nostro cuore sventola rossa come il sole il simbolo di una nuova era Cammina uomo E va senza tempo Ridere amare lottare e poi infine invecchiare E passerà per questa terra come una luce di libertà
Visualizzazione post con etichetta antifascismo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta antifascismo. Mostra tutti i post

venerdì 4 novembre 2011

La Nuova Gendarmeria Europea


Eurogendfor, la nuova polizia europea con poteri illimitati. Praticamente non ne ha parlato nessuno. Praticamente la ratifica di Camera e Senato è avvenuta all’unanimità. Praticamente stiamo per finire nelle mani di una superpolizia dai poteri pressoché illimitati. Che sulla carta è europea, ma che nei fatti è sotto la supervisione statunitense. Tanto è vero che la sede centrale si trova a Vicenza, la stessa città dove c’è il famigerato Camp Ederle delle truppe USA Alzi la mano chi sa cos’è il trattato di Velsen. Domanda retorica: nessuno. Eppure in questa piccola città olandese è stato posto in calce un tassello decisivo nel mosaico del nuovo ordine europeo e mondiale. Una tappa del processo di smantellamento della sovranità nazionale, portato avanti di nascosto, nel silenzio tipico dei ladri e delle canaglie. Il Trattato Eurogendfor venne firmato a Velsen il 18 ottobre 2007 da Francia, Spagna, Paesi Bassi, Portogallo e Italia. L’acronimo sta per Forza di Gendarmeria Europea (EGF): in sostanza è la futura polizia militare d’Europa. E non solo. Per capire esattamente che cos’è, leggiamone qualche passo. I compiti: «condurre missioni di sicurezza e ordine pubblico; monitorare, svolgere consulenza, guidare e supervisionare le forze di polizia locali nello svolgimento delle loro ordinarie mansioni, ivi comprese l’attività di indagine penale; assolvere a compiti di sorveglianza pubblica, gestione del traffico, controllo delle frontiere e attività generale d’intelligence; svolgere attività investigativa in campo penale, individuare i reati, rintracciare i colpevoli e tradurli davanti alle autorità giudiziarie competenti; proteggere le persone e i beni e mantenere l’ordine in caso di disordini pubblici» (art. 4). Il raggio d’azione: «EUROGENDFOR potrà essere messa a disposizione dell’Unione Europea (UE), delle Nazioni Unite (ONU), dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) e di altre organizzazioni internazionali o coalizioni specifiche» (art. 5). La sede e la cabina di comando: «la forza di polizia multinazionale a statuto militare composta dal Quartier Generale permanente multinazionale, modulare e proiettabile con sede a Vicenza (Italia). Il ruolo e la struttura del QG permanente, nonché il suo coinvolgimento nelle operazioni saranno approvati dal CIMIN – ovvero - l’Alto Comitato Interministeriale. Costituisce l’organo decisionale che governa EUROGENDFOR» (art. 3). Ricapitolando: la Gendarmeria europea assume tutte le funzioni delle normali forze dell’ordine (carabinieri e polizia), indagini e arresti compresi; la Nato, cioè gli Stati Uniti, avranno voce in capitolo nella sua gestione operativa; il nuovo corpo risponde esclusivamente a un comitato interministeriale, composto dai ministri degli Esteri e della Difesa dei paesi firmatari. In pratica, significa che avremo per le strade poliziotti veri e propri, che non si limitano a missioni militari, sottoposti alla supervisione di un’organizzazione sovranazionale in mano a una potenza extraeuropea cioè gli Usa, e che, come se non bastasse, è svincolata dal controllo del governo e del parlamento nazionali. Ma non è finita. L’EGF gode di una totale immunità: inviolabili locali, beni e archivi (art. 21 e 22); le comunicazioni non possono essere intercettate (art. 23); i danni a proprietà o persone non possono essere indennizzati (art. 28); i gendarmi non possono essere messi sotto inchiesta dalla giustizia dei paesi ospitanti (art. 29). Come si evince chiaramente, una serie di privilegi inconcepibili in uno Stato di diritto. Il 14 maggio 2010 la Camera dei Deputati della Repubblica Italiana ratifica l’accordo. Presenti 443, votanti 442, astenuti 1. Hanno votato sì 442: tutti, nessuno escluso. Poco dopo anche il Senato dà il via libera, anche qui all’unanimità. Il 12 giugno il Trattato di Velsen entra in vigore in Italia. La legge di ratifica n° 84 riguarda direttamente l’Arma dei Carabinieri, che verrà assorbita nella Polizia di Stato, e questa degradata a polizia locale di secondo livello. Come ha fatto notare il giornalista che ha scovato la notizia, il freelance Gianni Lannes (uno con due coglioni così, che per le sue inchieste ora gira con la scorta), non soltanto è una vergogna constatare che i nostri parlamentari sanciscano una palese espropriazione di sovranità senza aver neppure letto i 47 articoli che la attestano, ma anche che sia passata inosservata un’anomalia clamorosa. Il quartiere generale europeo è insediato a Vicenza nella caserma dei carabinieri “Chinotto” fin dal 2006. La ratifica è dell’anno scorso. E a Vicenza da decenni ha sede Camp Ederle, a cui nel 2013 si affiancherà la seconda base statunitense al Dal Molin che è una sede dell’Africom, il comando americano per il quadrante mediterraneo-africano. La deduzione è quasi ovvia: aver scelto proprio Vicenza sta a significare che la Gestapo europea dipende, e alla luce del sole, dal Pentagono. Ogni 25 Aprile i patetici onanisti della memoria si scannano sul fascismo e sull’antifascismo, mentre oggi serve un’altra Liberazione: da questa Europa e dal suo padrone, gli Stati Uniti.

mercoledì 13 luglio 2011

Comunismo

il COMUNISMO per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo COMUNISMO il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Karl Marx

sabato 7 maggio 2011

Ancora perquisizioni e indagini contro i compagni del collettivo comunista piemontese.

E’ la seconda volta nel giro di qualche mese che i politicanti fascisti, per mano di Magistrati come Enrico Arnaldi Di Balme, (già responsabile della persecuzione contro la compagna accusata di avere lanciato il fumogeno contro Bonanni della CISL), sguinzagliano i loro sbirri nel tentativo di intimidire i compagni che combattono i fascisti e che non abbassano la testa di fronte alla repressione e alle angherie della borghesia.
Sabato 7 maggio alle 7,30 del mattino, otto sbirri inviati dalla Procura della Repubblica di Torino, irrompono nelle case dei compagni Valter e Paolone, militanti comunisti del Collettivo Comunista Piemontese, alla ricerca di materiale esplodente che ipotizzano fosse servito a terrorizzare il candidato sindaco Coppola e i suoi scagnozzi durante una loro iniziativa elettorale in piazza Madama Cristina a Torino.Gli sbirri della Procura hanno perquisito le due abitazioni e rinvenuto un “pericolosissimo ordigno”costituito da un fumogeno da stadio. L’ordigno è stato quindi sequestrato dai poliziotti operanti.
E’ la seconda volta nel giro di qualche mese che i politicanti fascisti, per mano di Magistrati  come Enrico Arnaldi Di Balme, (già responsabile della persecuzione contro la compagna accusata di avere lanciato il fumogeno contro Bonanni della CISL),  sguinzagliano i loro  sbirri nel tentativo di intimidire i compagni che combattono  i fascisti e che non abbassano la testa di fronte alla repressione e alle angherie della borghesia. Come sempre i compagni non intendono assolutamente abbassare la guardia di fronte alle intimidazioni e alla repressione ordinata da politicanti infami e attuata da Pubblici Ministeri compiacenti.
Ne il parafascista Coppola, ne il destro Fassino, ne tanto meno altri politicanti razzisti e speculatori, troveranno buona accoglienza nel quartiere di San Salvario, come negli altri quartieri in cui i comunisti e gli antifascisti vivono, lavorano e si organizzano!

Collettivo Comunista Piemontese

lunedì 18 aprile 2011

Ventimiglia: il treno della dignità.

Solidarietà ai tunisini che vogliono oltrepassare il confine italiano per recarsi in Francia. Si fa la guerra per esportare democrazia e libertà e poi quando questi valori si possono esprimere in casa, vengono rinnegati.
Circolano liberamente le merci, non vedo perchè non possano circolare liberamente le persone. Per un mondo senza frontiere.

martedì 5 aprile 2011

Per il Pdl di nuovo legale il partito fascista?!

Così sembrerebbe a leggere il disegno di legge costituzionale presentato in questi giorni in Senato da Cristiano De Eccher del Pdl, secondo cui sarebbe giunta l’ora di eliminare quell’obsoleta norma costituzionale che vieta la ricostituzione del partito fascista. Quando si dice il governo del fare, eh?

Ma chi è questo prode paladino della logica che si batte solo in nome del fatto che una cosa o è “transitoria” o è “definitiva”? Intensa attività politica dentro Avanguardia Nazionale, “un’organizzazione politica della destra estremista ed eversiva italiana, fondata nel 1960 da Stefano Delle Chiaie e disciolta, legalmente, nel 1976″, di cui è stato responsabile per il Triveneto. Ruolo di coprotagonista nell’inchiesta sulla bomba di Piazza Fontana a Milano, che il 12 dicembre 1969 provocò la morte di 17 persone (e il volo da un davanzale della questura di un innocente, Pino Pinelli): ecco chi è Cristiano De Eccher.

Forse non ci siamo capiti cari fasci:

sabato 2 aprile 2011

Mi chiedo: cosa vuol dire "umanitaria"?

Guerra Umanitaria. Cosa sarà mai! Probabilmente il fatto che si bombardano i cattivi in Libia, quindi umanitaria perchè così ci togliamo di mezzo un pezzo di umanità, da quì il nome umanitaria.
Siamo talmente umanitari che quando le stesse persone che difendiamo in Libia come in Tunisia ecc. si permettono di venire in Italia come in Europa le accogliamo a braccia aperte. Le accogliamo così bene che le trattiamo come carne da macello. E devo dire che anche i paesi d'origine trattano con i guanti bianchi i propri connazionali (sempre umanitariamente parlando). E si, si fa a gara su chi accoglie prima quelli che dovevamo/dobbiamo difendere dai tiranni vari. Una volta liberati dai tiranni e quindi una volta che i paesi dittatoriali si ergono a democrazia anch'essi fanno una gara umanitaria. Per fare un esempio concreto, vedo che i tunisini liberi e cioè quelli che tutti hanno aiutato affinchè spezzassero le catene dell'oppressore, vengono trattati così umanamente che vengono segregati prima su un'isola in Italia, poi rimbalzati alla frontiera italo/francese, poi respinti dalla Tunisia che li rinnega e poi altro ping pong tra regioni italiane. Praticamente nessuno vuole questi uomini liberi, alla faccia della politica umanitaria.
In questa storia ho capito che di umanitario c'è solo il petrolio e il gas e che tutti fanno a gara a chi è più bravo ad essere umanitario.

Ora spiego perchè bisogna essere contro la guerra: Signori basta guardare la storia per vedere che la guerra non fa mai gli interessi dei popoli, ma sempre quello dei potenti.

Per quanto riguarda invece il governo italiano: il gioco oggi è farci vedere queste persone come "invasori", come pericolosi, concentrarli in grossi gruppi affinchè l'impatto sia più dirompente per costruire conflitto e paura con la popolazione italiana.

No alla guerra e solidarietà con i popoli in lotta.

martedì 29 marzo 2011

giovedì 24 marzo 2011

Duri scontri a Palermo alla presentazione del libro di Casapound (fasci) alla libreria Mondadori.



nel finale c'è anche un "servo dello Stato" con una pietra in mano e poi lanciata.
Mi chiedo come possa uno Stato difendere dei fascisti. La nostra Costituzione parla chiaro.

Difendiamo solo i pompieri.

mercoledì 16 marzo 2011

domenica 27 febbraio 2011

1 Marzo migrante e antirazzista. Torino 0re 17 Porta Nuova

Per il secondo anno consecutivo il 1 Marzo si celebra la giornata dei migranti in tutta Italia. Una giornata di lotta e rivendicazione. Dopo i fatti di qualche anno fa dove i migranti hanno avuto la forza di ribellarsi alle situazioni di sfruttamento in quel di Rosarno, si è deciso che il 1 Marzo sarà la giornata dei migranti.

Oggi i lavoratori e le lavoratrici immigrate sono i primi a subire le conseguenze della crisi, con tassi di disoccupazione vertiginosi, sia tra i regolari che tra gli irregolari. Il ricorso al lavoro nero e sottopagato è sempre più diffuso grazie a leggi razziali che impongono al lavoro migrante il ricatto della clandestinità.
Questa situazione colpisce tutti i lavoratori e le lavoratrici: quelli migranti, resi sempre più ricattabili, e quelli italiani, costretti a vedere una costante diminuzione del reddito.
Lo sciopero del 1 marzo deve vederci uniti nell'opporsi a queste politiche e nella costruzione di una solidarietà fatta di lotta e resistenza.
Scioperiamo e manifestiamo:
* lottiamo contro la crisi
* per il permesso di soggiorno per tutti/e, contro la sanatoria truffa, il decreto flussi, il permesso di soggiorno a punti e il test di italiano per i lungo-soggiornanti;
* no al cie e alle leggi razziste
* no allo sfruttamento e al lavoro nero;
* no all'espulsione dei migranti che perdono il lavoro
* per il lavoro, le cure sanitarie, la casa e l'istruzione per tutti/e
* residenza per rifugiati e rifugiate
* abbattiamo le frontiere per la libera circolazione di tutte e tutti
* solidarietà con le lotte dei popoli del nord africa
Martedì 1 marzo 2011
Corteo ore 17:00 - di fronte Stazione Porta Nuova
Assemblea per il 1 marzo - Torino

P.S.
Vediamo di esserci tutti/e

domenica 2 maggio 2010

2 maggio, Milano continua a difendere l'antifascismo dalle minacce dell'estrema destra.

2 maggio, Milano: corteo antifascista e antirazzista

Aggiornamento dal corteo milanese (da Radio Popolare e Lombardia-Indymedia)

Questo pomeriggio il corteo antifascista in concomitanza dell'ultima iniziativa della "settimana nera" per Sergio Ramelli organizzata dall'estrema-destra milanese. In concomitanza col torneo di calcio organizzato dai fascisti al Lido una manifestazione ha percorso le strade del quartiere popolare di San Siro.
Presenti tra le 500 e le 700 persone. La zona era militarizzatissima.
Iniziativa che voleva denunciare il patrocinio dato da Comune e Provincia alle iniziative della destra radicale.
Diversi gli interventi dal camion degli abitanti del quartiere ed i racconti dei migranti sulle condizioni di vita nel quartiere San Siro.

L'indizione del corteo:

Aprile 2010: la Milano antifascista e antirazzista decide di rispondere con chiarezza e determinazione alla provocatoria 'settimana nera', lanciata da tutto l'arco delle realtà dell'estrema destra meneghina, con una serie di iniziative, volte a denunciare la complicità e la connivenza delle istituzioni cittadine nella legittimazione e patrocinio di raduni nazi-fascisti a ridosso del 25 Aprile.

Si tratta di un vero e proprio salto di qualità da parte delle frange della destra più estrema, che, dietro la facciata del ricordo di Sergio Ramelli, esalta platealmente il fascismo repubblichino e le pratiche squadriste, attaccando frontalmente il simbolo della Resistenza partigiana, ovvero la Festa della Liberazione. Nel nome della pacificazione nazionale e attraverso un acuto vengono rimosse le inequivocabili responsabilità storiche di chi, da una parte liberò questo paese dall'invasore nazista e da vent'anni di dittatura e chi dall’altra invece oppresse il suo stesso popolo fino all'ultimo.

Il calendario di iniziative nere, che è stato aperto da una messa in ricordo di Mussolini al Cimitero di Musocco, doveva concludersi, nelle intenzioni degli organizzatori, con due eventi pubblici il 1 e il 2 maggio, inizialmente patrocinati e finanziati da Comune e Provincia di Milano. In seguito la Prefettura ha vietato loro l’agibilità del Lido per la giornata di sabato 1° maggio, facendo sfoggio mediatico di sensibilità politica e adducendo motivi di ordine pubblico causa lo svolgimento contemporaneo di partite (sorvolando sulla presenza di migliaia di persone in piazza quella giornata); in realtà ha semplicemente spostato al giorno dopo le stesse manifestazioni fasciste ribattezzando con nomi nuovi realtà altrimenti impresentabili. Non si è voluto affatto negare quella legittimazione politica istituzionale che la nuova destra oggi sta cercando dopo aver contribuito alla vittoria elettorale.

Questi loschi figuri sono la bassa manovalanza squadrista che il potere ha sempre utilizzato, specie in tempi di crisi, per sopprimere ogni dissenso, per fomentare odii razziali e guerre tra poveri, per diffondere quell’ideologia del più forte che giustifica ogni prevaricazione. Nei palazzi intanto si varano leggi infami in tema di sicurezza, immigrazione, precarietà del lavoro, libertà individuali da parte del PdL e della Lega Nord, ma anche da larghi settori del PD. Per questo saremo in piazza il 1 e il 2 maggio rivendicando che Milano non ha alcuna intenzione di tollerare fascisti e razzisti!

Così come abbiamo fatto il 24 aprile con un corteo comunicativo nei pressi dei giardini “Ramelli”, così come abbiamo occupato gli uffici di Milanosport per chiedere il ritiro della concessione del Lido di Milano al concerto e al torneo di calcetto nazi-fascista previsto per il 2 maggio, così come abbiamo portato 5000 persone nel quartiere Stadera in un'iniziativa che ha ricordato che l'Antifascismo è un valore ancora vivo e deve essere pratica quotidiana, così come abbiamo contestato i rappresentanti delle istituzioni cittadine sul palco di piazza del Duomo, perché non si può legittimare e sdoganare i fascisti da una parte e riempirsi la bocca con i valori della Resistenza dall'altra. La strumentalizzazione mediatica seguita alla contestazione ci dimostra quanto i rappresentanti della sinistra istituzionale siano ormai distaccati dalla realtà e da tutte quelle persone che ancora sentono i valori che hanno animato la Resistenza come qualcosa da rivendicare e difendere quotidianamente e non da sventolare strumentalmente in qualche occasione.

Sabato 1° maggio invitiamo tutti e tutte al presidio dal mattino in piazzale Lotto per chiedere a gran voce la cancellazione dei raduni nazi-fascisti dal calendario del Lido di Milano, e a partecipare nel pomeriggio al 1° maggio della rabbia precaria della May Day che attraverserà il centro cittadino.

Domenica 2 maggio l'appuntamento sarà alle 14.30 in via Monterosa /p.le Lotto, per muoverci in un corteo nelle vie di uno dei quartieri più popolari e multietnici della città, dove le pratiche antifasciste sono quotidiane e partono dai comitati per la casa, dalle associazioni di zona, dai centri sociali, dai lavoratori.

Milano non tollera fascismo e razzismo, nè oggi nè mai!

lunedì 26 aprile 2010

Lettera aperta di un iscritto ANPI: "Contro le false celebrazioni istituzionali"

lettera aperta di un iscritto Anpi livornese che ben fotografa quello che è stato il 25 aprile 2010 in Italia. Un 25 aprile pieno di tensioni e di ipocrisie, pieno di retorica istituzionale ma che non riesce a dare nessuna risposta e nessuna riflessione utile per situazioni presenti, gravi e reali. Ci sono stati momenti di tensione sia a Milano che a Roma, raccontati poi dalle televisioni e dai giornali come un intervento dei soliti intolleranti dei centri sociali. Non è stato così, infatti le motivazioni di quelle contestazioni erano ben ancorate a episodi gravi che hanno visto le istituzioni stesse come protagoniste o complici.A Milano infatti un Consiglio di quartiere aveva dato autorizzazione (anche con i voti del Pd) ad una due giorni di dibattiti e concerti a gruppi neonazisti proprio il 24 e il 25 aprile in un parco milanese. Dopo le proteste e lo scandalo politico sollevato dagli antifascisti, il Consiglio di quartiere ha tolto il patrocinio all'inziativa che tuittavia si svolgerà il 1 e il 2 maggio sempre a Milano nel parco Ramelli. A Roma invece appariva chiara da subito la presenza strumentale di gente come Alemanno o la Polverini ad una simile celebrazione. Entrambi sono legati infatti ad un passato fascista e al legame con gruppi neofascisti che a Roma godono di appoggi e impunità. Basti vedere la presenza della Polverini sulla balaustra della curva laziale in campagna elettorale ed i festeggiementi a braccio teso con i propri camerati del Comitato elettorale (vedi foto).
Insomma, in un'Italia sempre più fascista e razzista queste contestazioni hanno portato sulla terra chi, come il Pd e le varie associazioni di combattenti, vive queste celebrazioni come una cerimonia staccata dalla realtà e non come un evento di popolo. A Livorno infatti quando alcuni militanti del Csa Godzilla e del Collettivo anarchico hanno intonato "Bella Ciao", il sindaco e molti partecipanti se ne sono andati in fretta e furia quasi disturbati da questo fuori programma.
La lettera dell'iscritto all'Anpi

Partendo dall'immensa gratitudine per chi 65 anni fa prese armi e coraggio per combattere il fascismo dobbiamo oggi (2010) rammaricarci per le posizioni che L'Associazione Nazionale Partigiani (alla quale sono iscritto da molti anni) sta portando avanti.
Roma e Milano sono state solo le gocce che hanno fatto traboccare il vaso. Non possiamo vedere commemorare il 25 aprile da chi faceva il saluto romano (Polverini) o da chi concede spazi pubblici ai gruppi fascisti per le loro ridicole parate.
Purtroppo sempre più spesso l'ANPI preferisce accompagnarsi alle istituzioni piuttosto che ai giovani che quotidianamente si impegnano e lottano contro ogni forma di fascismo, razzismo e discriminazione, d'altro canto, sempre più spesso, vediamo l'associazione "tirata per la giacca" dal PD.
Smuraglia (presidente dell'ANPI) crede di non essere più solo nella battaglia antifascista perchè sindaci , presidente di regione e di province di destra salgono sul palco per un vuoto cerimoniale. Se l'ANPI non è più sola lo deve SOPRATTUTTO agli antifascisti di oggi.
No caro Smuraglia, no cara ANPI, il 25 aprile non è SOLO una festa e non lo può essere nel nostro paese.
Non lo può essere perchè l'eredità della resistenza è stata tradita dalle stesse istituzioni politiche che considerano la lotta quotidiana fascisti/antifascisti come una guerra per bande e che sempre più spesso lasciano immensi spazi pubblici all'avanzare dei fascisti del terzo millennio, che poi ci si appelli al voto lo ritengo addirittura ridicolo.
Gruppi di estrema destra continuano a moltiplicarsi nel nostro paese coperti dalla destra "istituzionale" la quale non disdegna (vedi Salerno) di attaccare la Resistenza appena possibile.
Per tornare all'oggi, l'ANPI doveva scandalizzare non per la contestazione ma per le prese di posizione della CGIL che chiedeva "l'intervento delle forze dell'ordine" contro quei ragazzi che contestavano chi concede agibilità politica ai fascisti, doveva scandalizzarsi per la presenza della Polverini che qualche settimana fa era circondata dai fascisti della curva laziale sempre pronti ad esporre croci celtiche e immagini del duce.
Purtroppo l'ANPI deve decidere, in una società come quella Italiana dove tutto può essere messo in discussione, non si può sempre appoggiarsi alle istituzioni per portare avanti la battaglia antifascista, perchè le istituzioni stesse hanno dimostrato, se governate dalla destra, ma sempre troppo spesso anche dalla sinistra, di essere partecipi del rifiorire di gruppi fascisti.
L'antifascismo è un VALORE che non tutti hanno fatto proprio e credo che ormai spetti alle nuove generazioni il compito di portarlo avanti. Quella generazione di antifascisti era in piazza a Milano e Roma ed è sempre mobilitata, senza riguardo per quelle istituzioni che non si siano dimostrate sinceramente antifasciste.
L'ANPI deve prendere atto di questo evitando di ascoltare gli amici PD per cui il 25 aprile non è altro che una cerimonia a cui si partecipa con il doppiopetto.

Alessandro Giusti
Tesserato ANPI n 087005


Senza soste

venerdì 9 aprile 2010

Il razzismo è duro a morire


Andre Visagie - segretario generale del partito di destra sudafricano Awb il cui leader, Eugene Terre'Blanche, è stato ucciso la settimana scorsa a colpi di machete - perde il controllo in diretta tv, durante un dibattito sul problema del razzismo nel paese
Visagie regisce alle domande prima mostrando di volersi allontanare dallo studio, poi si rivolge all'analista politico Lebohang Pheko ("Non osi interrompermi") e infine fronteggia il conduttore che stava difendendo l'altro ospite

Repubblica.it

venerdì 2 aprile 2010

7 Maggio 2010: Forziamo il blocco. Appello alle forze democratiche e antifasciste di Roma e d'Italia

Esattamente un anno fa, attraverso un infame disegno di legge l’”Ordine del Tricolore”, ambienti governativi cercavano di infliggere l’ennesimo fendente mortale alla storia repubblicana del Paese assimilando partigiani e repubblichini alla medesima visione mistificatrice e senza memoria del nostro passato.

Grazie alla mobilitazione spontanea e di massa dell’Italia antifascista l’aborrito proposito rientrava ma nei mesi successivi sistematicamente si continuava a perseguire, a più livelli, un preciso obiettivo: riscrivere, in spregio alla verità, la storia del passato per meglio controllare quella del futuro. Altrimenti non potrebbe essere in un Paese nel quale politicanti, trasformisti e avventurieri di ogni risma governano facendo e disfacendo leggi a loro piacimento e convenienza personale, sputando senza vergogna sulla Costituzione vergata col sangue di un’intera gioventù che seppe ribellarsi all’arbitrio e alla prevaricazione fatte sistema.

In questo quadro, dove a vincere sono sempre i furbetti potenti di turno, i prepotenti e gli uomini privi di etica, la Resistenza, simbolo reale e metastorico degli alti ideali di Giustizia sociale e Libertà rappresenta un precedente scomodo e ingombrante di cui sbarazzarsi frettolosamente.

Abbiamo così assistito al tentativo truffaldino di derubricare dai programmi scolastici i temi della Resistenza e della guerra di Liberazione, nella nostra città, medaglia d’oro alla Resistenza, al taglio dei fondi per le celebrazioni in onore dei caduti partigiani (Fosse Ardeatine, Quadraro). Tutto questo mentre ministri non hanno perso occasione di esaltare la “mai dimenticata X MAS”, noti imprenditori vicini al governo hanno sponsorizzato celebrazioni in ricordo delle SS italiane (vedi Nettuno), famigerati criminali neonazisti sono stati dislocati in posizioni strategiche dell’amministrazione comunale (vedi i recenti scandali comparsi sulle cronache cittadine).

Per il 7 maggio CasaPound e Blocco Studentesco, gli orgogliosi fascisti del III millennio, hanno indetto la loro piccola marcetta su Roma, una manifestazione nazionale che intende sfilare per le strade di Roma da piazza della Repubblica fino a piazza Venezia, in un evidente sussulto di nostalgia mussoliniana. In spregio al dettato costituzionale questo ennesimo tassello di una più articolata, rinnovata “mobilitazione reazionaria” si profila come particolarmente insidioso. La manifestazione, infatti, pur priva di una piattaforma rivendicativa intelligibile, reca con sè il fine strategico e oggettivo di far accreditare i fascisti che la organizzano come forza pienamente accettata e accettabile in una democrazia ferita e miope che ha perso le sue radici e le sue ali.

Un corteo di fascisti che fieramente inneggiano al traditore Mussolini (il guerrafondaio nemico dei popoli, collaborazionista dei criminali nazisti), un corteo di personaggi che puntutamente, da qualche anno a questa parte, rinverdiscono le vili gesta delle squadracce in camicia nera rendendosi responsabili in tutta Italia di vili aggressioni a studenti e studentesse (vedi i recenti fatti dell’Università di Tor Vergata). Un corteo di questo tipo sarebbe un’onta incancellabile per il cuore Libero e Generoso della nostra città.
Non possiamo tollerare che la memoria e la dignità delle migliaia di soldati, partigiani, uomini e donne che generosamente hanno sacrificato la loro vita nella lotta al nazifascismo per consegnarci una società più giusta vengano ancora una volta infangate complici l’oblio, la rassegnazione, l’indifferenza.

Intendiamo dare una risposta chiara e unitaria ai fascisti e ai loro padrini, per questo lanciamo un appello a tutte le forze dell’antifascismo romano e nazionale per bloccare sul nascere questa annunciata presenza in piazza dei nostalgici di Hitler e Mussolini.

Per questo chiediamo accoratamente alle associazioni partigiane, a quelle dei combattenti, ai movimenti, ai centri sociali, ai partiti, ai comitati di quartiere, ai singoli, ai comunisti, agli anarchici, agli antifascisti di ogni tendenza di sottoscrivere questo appello per creare insieme un ampio fronte che esiga la cancellazione del corteo.


Patria Socialista, RASH Roma, Magazzini Popolari Casalbertone




Ps: che ne dite di abbandonare divisioni e acredini e riunirci ALMENO per un giorno?

domenica 28 febbraio 2010

1 Marzo 2010: fatica e sudore hanno lo stesso colore


A Torino concentramento alle 17 davanti la stazione Porta Nuova. Portare qualcosa di giallo.

sabato 27 febbraio 2010

Una storia nera di truffe e riciclaggio

In casa ritratti e foto di Hitler, busti di Mussolini, ma soprattutto migliaia di dipinti, serigrafie, litografie e decine di sculture, opere di importanti artisti contemporanei e moderni: questo il "tesoretto" di Gennaro Mokbel, presunto responsabile del riciclaggio degli ingentissimi capitali illegali, "provenienti da una serie di operazioni commerciali fittizie di acquisto e vendita di servizi di interconnessione telefonica internazionale, per un valore complessivo di oltre due miliardi di euro, con la compiacenza di alti funzionari ed amministratori delle societa' Telecom italia sparkle e Fastweb."
Insieme a Mokbel nel registro degli indagati finiscono anche Stefano Andrini e Paolo Colosimo. Preoccupante, il denominatore comune che lega tutti questi personaggi: la frequentazione, con ruoli diversi e in epoche differenti, di pezzi della destra romana.

Andrini è decisamente il personaggio più interessante e conosciuto negli ambiti neofascisti: nel 1989 massacra di botte due militanti di sinistra insieme al fratello gemello, espatria e diventa seguace e pupillo di Pino Rauti. Dopo lo scioglimento di Ordine Nuovo Andrini collabora con l'Msi-An e nel 2009, al suo rientro in Italia, Alemanno lo chiama nell'azienda di raccolta rifiuti della capitale.

Paolo Colosimo, avvocato romano, è un altro ponte tra personaggi romani di destra: legale di riferimento della destra estrema, ha tra i suoi assistiti anche Maurizio Boccacci, attuale leader del gruppo neonazista Militia.

Gennaro Mokbel, imprenditore romano, vanta invece un passato da "naziskin", come lui stesso amava definirsi, e alcune conoscenze molto impegnative: Giusva Fioravanti e Francesca Mambro, che Mokbel addirittura sostiene di aver sostenuto economicamente per pagare i difensori, ma anche Antonio d'Inzillo, ex esponente di rilevo della Banda della Magliana, con cui fu arrestato nel 1994.
Le attività di Mokbel e soci non si sono limitate solo al riciclaggio di capitali della 'Ndrangheta e di truffa ai danni delle società telefoniche, scoperte dalla magistratura nei giorni scorsi e che hanno portato al sequestro di centinaia di opere d'arte, ma sono consistite anche, nella fumosa operazione per l'elezione del senatore del Pdl Nicola di Girolamo.
Per costituirne la candidatura, Mokbel fa tesoro di tutti i propri contatti: da Romagnoli della Fiamma Tricolore a Ferretti, collaboratore di Alemanno.

Una storia tutta nera, quella dell'imprenditore, dell'avvocato e del dipendente comunale, che da sola può raccontare trent'anni di neofascimo capitolino e dimostrare ancora una volta, se ce ne fosse ulteriore bisogno, le connivenze e collaborazione tra destra estrema e destra di governo.
Infoaut

domenica 21 febbraio 2010

Roma ricorda Valerio Verbano, compagno di autonomia operaia ucciso dai fascisti.

"Valerio vive, un'idea non muore, la rivolta continua". 2000 compagni sfilano dietro lo striscione che apriva il corteo in ricordo dei trent'anni dall'uccisione di Valerio Verbano, giovane antifascista, militante di Autonomia Operaia, ucciso davanti ai genitori il 22 febbraio 1980 nella sua abitazione a Roma. Un omicidio che ancora presenta dei lati oscuri anche se non ci sono dubbi sulla sua matrice fascista. A tenere aperta la ricerca di una verità definitiva la madre Carla Verbano.

Roma, quartiere Montesacro, il 22 febbraio di trent'anni fa in questa zona nel quadrante est della capitale, veniva ucciso Valerio Verbano. L'episodio, per le sue modalità di svolgimento, l'assassinio a freddo davanti ai genitori immobilizzati, e i sui autori, i Nar, ancora oggi segna il tessuto e la memoria della città.
La memoria però anche quest'anno è stata tenuta viva da un corteo che si è snodato lungo le strade del quartiere aperto dallo striscione “«Valerio vive, un'idea non muore, la rivolta continua”. Circa 2000 giovani dei centri sociali, dei collettivi e studenti hanno dato vita ad una manifestazione che si è conclusa a Piazza Sempione dove è stato allestito un palco per i concerti, fra gli altri, di 99 Posse e Assalti Frontali.

Video reportage sul corteo: guarda video

Intervento della madre al concerto per Valerio:


Infoaut

sabato 6 febbraio 2010

No al revisionismo! No a Casa Pound!



IMPORTANTE! - Domani 7 febbraio il gruppuscolo neofascista di CasaPound vorrebbe marciare per le strade di Torino, così come di molte altre città italiane, con la scusa di commemorare i “martiri delle foibe”.
CasaPound, resasi protagonisti in tutta Italia di azioni vigliaccamente squadriste, di aggressioni (sempre in venti a uno!) di immigrati, omosessuali e militanti della sinistra, è un gruppo dichiaratamente neofascista e razzista (ricordiamo, non ultima, l’affissione nella nostra città di alcuni stendardi che commemoravano la nascita del duce).
In tutta Italia negli ultimi mesi numerosissime sono state le mobilitazioni, da Torino a Napoli e lungo tutta la penisola, che hanno denunciato e impedito ai camerati di fare propaganda e azioni nelle strade, nelle scuole e nelle università.
Quest’ultima iniziativa di commemorazione dei “martiri” delle foibe si inserisce perfettamente nel clima revisionistico e negazionista che sta pervadendo la politica istituzionale e la “cultura” del nostro Paese: sempre più numerose sono le prese di posizione e le pubblicazioni che, sull’onda del successo del rovesciamo pansiano, cercano di riscrivere la nostra storia e di omologare i crimini nazisti e fascisti alla Resistenza partigiana e alla lotta antifascista che con forza e determinazione combatté in Italia e nell’Europa tutta.

Solo pochi mesi fa, nella centralissima piazza San Carlo, centinaia di antifascisti si erano mobilitati ed avevano impedito a CasaPound di fare la propria lurida propaganda fascista, razzista e sessista.
Ribadendo la necessità, a Torino come altrove, di non lasciare alcuno spazio a questi sordidi personaggi, scenderemo in piazza anche domani, perché non abbiamo mai delegato e continueremo a non delegare la pratica dell’antifascismo e di difesa dei nostri quartieri, e continueremo a non tollerare la presenza di sedicenti, seppur sparute, squadracce fasciste nelle strade della nostra città.

NESSUNO SPAZIO A NEOFASCISTI, SESSISTI E RAZZISTI!
NESSUNO SPAZIO AL REVISIONISMO!

Antifascisti/e Torino

--------

DOMENICA 7 FEBBRAIO
ORE 17.00 PIAZZA CIRENE (via Pietro Cossa ang. Via Pianezza)
PRESIDIO ANTIFASCISTA

giovedì 3 dicembre 2009

Nessuno spazio ai fascisti e ai razzisti xenofobi. Con ogni mezzo necessario. (Napoli quartiere Materdei)

video non adatti a malati di cuore.

Assalto antifascista a Casa Pound di Napoli (pochi giorni fa).
I fasci costretti a rintanarsi nel loro covo. La furia degli antifascisti è incontrollabile.
parte 1

parte 2

Nessuna agibilità ai fascisti.
Il movimento antagonista, antifascista e antirazzista, apprende con notevole soddisfazione che Casa Pound di Napoli è stata sgomberata. Sarà dopo i fatti dei due video sopra? Ribadiamo nessuno spazio di agibilità a certi individui.

mercoledì 25 novembre 2009

Vergogna Cannavaro: "su Balotelli nessun coro razzista"

chi sta portando la bandiera col fascio littorio è Cannavaro.
Vergogna Cannavaro: "Su Balotelli nessun coro razzista"

"Sono anni che vado negli stadi e mi sento dire di tutto, mi pare che quelli in questione non fossero razzisti". Ha dell'incredibile quanto espresso da Fabio Cannavaro, non ultimo a scivoloni politici (è lui il calciatore che sventola il tricolore col fascio littorio,) sui cori contro l'interista Mario Balotelli che le due curve della Juventus hanno intonato domenica sera durante il match dei bianconeri contro l'Udinese. Curioso però che di tutti i cori dedicati da un anno a questa parte all'attaccante interista sia stato dato risalto, se vogliamo, al meno grave, quel "Se saltelli muore Balotelli" cantato domenica sera che in realtà è nato per un altro calciatore il cui cognome termina in "elli", Cristiano Lucarelli, colpevole di essere stato identificato come comunista. Così come Balotelli sarebbe colpevole di essere nero. In realtà il coro peggiore che viene cantato contro l'attaccante interista è un altro ed è stato accuratamente ignorato dai media, fedeli a quella linea ormai condivisa e generalizzata di raccontare le cose senza in realtà farlo: "Non esistono negri italiani" è forse quanto di peggio razzismo, nazionalismo e fascismo possano partorire.
José Mourinho, tecnico dell'Inter, parlando dello scontro diretto contro la Juve in programma fra due settimane, aveva detto: "Mi piacerebbe tanto giocarla a Torino, però ci sono delle regole e magari la partita non si giocherà all'Olimpico". Così non è stato (nelle motivazioni, il giudice ha soltanto multato la Juve spiegando che "l'entita' della sanzione è stata attenuata per avere la società concretamente operato onde prevenire tali deplorevoli comportamenti") e neanche ci stupisce dopo la sentenza che ha visto l'assoluzione di Moggi, Giraudo e Bettega per doping amministrativo quando la stessa società bianconera aveva chiesto il patteggiamento (dichiarandosi quindi colpevole). Non ci aspettiamo nemmeno, come invece fa Mourinho che si vede non si è ancora abituato allo "stile italiano", di vedere il prossimo Juve-Inter sospeso dall'arbitro dopo i primi cori razzisti nei confronti di Balotelli. Qualunque arbitro venga designato siamo certi che farà finta di non sentire o nella migliore delle ipotesi si farà forte dell'intervento dello speaker che inviterà le curve a interrompere i cori razzisti. A meno che la società bianconera non decida di "trattare" preventivamente con i fascisti travestiti da ultrà che da anni sfruttano le due curve juventine per fare cassa. Non sarebbe certo la prima volta.

Senza Soste