RIBELLARSI E' GIUSTO

ne servi ne padroni

Odio gli indifferenti

"Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. Antonio Gramsci

UN GIORNO NON PUO' VIVERE SENZA LA SUA UTOPIA...

Così l’uomo deve vivere andare senza frontiere come bambini dietro un aquilone Correre giocare ridere vivere Non girare mai il volto anche quando a te non tocca Amare questa terra dove nel nostro cuore sventola rossa come il sole il simbolo di una nuova era Cammina uomo E va senza tempo Ridere amare lottare e poi infine invecchiare E passerà per questa terra come una luce di libertà

domenica 27 febbraio 2011

1 Marzo migrante e antirazzista. Torino 0re 17 Porta Nuova

Per il secondo anno consecutivo il 1 Marzo si celebra la giornata dei migranti in tutta Italia. Una giornata di lotta e rivendicazione. Dopo i fatti di qualche anno fa dove i migranti hanno avuto la forza di ribellarsi alle situazioni di sfruttamento in quel di Rosarno, si è deciso che il 1 Marzo sarà la giornata dei migranti.

Oggi i lavoratori e le lavoratrici immigrate sono i primi a subire le conseguenze della crisi, con tassi di disoccupazione vertiginosi, sia tra i regolari che tra gli irregolari. Il ricorso al lavoro nero e sottopagato è sempre più diffuso grazie a leggi razziali che impongono al lavoro migrante il ricatto della clandestinità.
Questa situazione colpisce tutti i lavoratori e le lavoratrici: quelli migranti, resi sempre più ricattabili, e quelli italiani, costretti a vedere una costante diminuzione del reddito.
Lo sciopero del 1 marzo deve vederci uniti nell'opporsi a queste politiche e nella costruzione di una solidarietà fatta di lotta e resistenza.
Scioperiamo e manifestiamo:
* lottiamo contro la crisi
* per il permesso di soggiorno per tutti/e, contro la sanatoria truffa, il decreto flussi, il permesso di soggiorno a punti e il test di italiano per i lungo-soggiornanti;
* no al cie e alle leggi razziste
* no allo sfruttamento e al lavoro nero;
* no all'espulsione dei migranti che perdono il lavoro
* per il lavoro, le cure sanitarie, la casa e l'istruzione per tutti/e
* residenza per rifugiati e rifugiate
* abbattiamo le frontiere per la libera circolazione di tutte e tutti
* solidarietà con le lotte dei popoli del nord africa
Martedì 1 marzo 2011
Corteo ore 17:00 - di fronte Stazione Porta Nuova
Assemblea per il 1 marzo - Torino

P.S.
Vediamo di esserci tutti/e

1 commento:

  1. Sarà dedicata a Nouraddine Adnar la protesta del primo marzo di quest'anno. Lo sciopero dei migranti del 2011 porterà il nome del ragazzo marocchino che si è dato fuoco per protesta contro lo sgombero della sua bancarella da parte dei vigili urbani di Palermo: un gesto che fa correre la mente fino alla Tunisia dove lo stesso gesto da parte di Mohamed Bouazizi, per il sequestro del suo banchetto di frutta e verdura, ha innescato la scintilla della rivolta.

    Gli stranieri e gli italiani che scendono in piazza in Italia guardano a ciò che succede dall'altra parte del Mediterraneo, dove alla repressione si è risposto cacciando uno alla volta i dittatori che pretendevano di governarli: Ben Ali, Moubarak, Gannouchi... I migranti in Italia vivono la stessa repressione nelle loro vite quotidiane: controlli, ricatti, pressioni, sotto il principio per cui ogni straniero è un potenziale criminale. Di fronte alla legge Bossi-Fini perdere il lavoro significa vedersi stracciare il permesso di soggiorno ed etichettare come clandestino, ospite sgradito, da richiudere e rispedire su un volo charter in una terra lontana, a volte ormai poco familiare.

    Quest'anno sarà il primo marzo dei migranti che a Brescia sono saliti sulla gru per protesta contro la "sanatoria truffa". Una lotta che ha lasciato con lo sguardo rivolto verso l'alto lo sguardo di molti migranti per diversi giorni e che mostra i suoi primi risultati con la decisione del Consiglio di Stato di sospendere lil rigetto delle richieste di sanatoria per gli stranieri a cui era stato consegnato il decreto di espulsione prima della domanda di regolarizzazione.

    Scendere in piazza il primo marzo significa accendere una luce sulle lotte quotidiane dei migranti, di chi non vuole che la giornata si limiti alla distribuzione di nastrini gialli e dichiarazioni dell'ultim'ora degli stessi parlamentari che hanno creato i primi centri etnici di detenzione. Il primo marzo è dei ragazzi nati in Maghreb ma che cantano in italiano i loro versi hiphop, è degli sguardi che guardano verso le gru occupate, degli italiani che sempre più meticci urlano anche da questa parte del mediterraneo il loro "Degagè".

    RispondiElimina