RIBELLARSI E' GIUSTO

ne servi ne padroni

Odio gli indifferenti

"Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. Antonio Gramsci

UN GIORNO NON PUO' VIVERE SENZA LA SUA UTOPIA...

Così l’uomo deve vivere andare senza frontiere come bambini dietro un aquilone Correre giocare ridere vivere Non girare mai il volto anche quando a te non tocca Amare questa terra dove nel nostro cuore sventola rossa come il sole il simbolo di una nuova era Cammina uomo E va senza tempo Ridere amare lottare e poi infine invecchiare E passerà per questa terra come una luce di libertà

mercoledì 16 febbraio 2011

17 Marzo festa nazionale.

l liceo Volta: "Per noi è festa nazionale"

m. t. M.
torino
«Un governo nazionale che a un mese dalla scadenza celebrativa non ha ancora deciso se il 17 marzo è festa o meno, è davvero un triste segno dei tempi. Il nostro Consiglio di Istituto ha deciso di togliere il ministro Gelmini dall’imbarazzo. Visto che lei non è in grado di decidere, abbiamo deciso noi: il 17 marzo il Volta sarà in festa, e gli studenti esporranno davanti all’ingresso un grande striscione per ricordare il significato della data». Gianni Oliva, preside e storico, e il consiglio d’istituto del liceo di via Juvarra, con la decisione adottata ieri pomeriggio hanno molto probabilmente indicato la strada ad altre scuole per uscire da un’incertezza che sta stretta a tutti.

«Nei due giorni precedenti il 17 - prosegue Oliva - ci saranno dibattiti e lezioni dedicati ai temi della "nazione" e del Risorgimento. E il giorno successivo, 150 studenti partiranno con gli autobus messi a disposizione dalla scuola per andare a Potenza alla giornata di mobilitazione contro le mafie organizzata da "Libera": perché l’Italia che vogliamo celebrare, è quella della legalità e del coraggio, secondo l’insegnamento del Risorgimento». La conclusione dell’ex assessore regionale alla Cultura è amara: «Nel nostro liceo ci sono ragazze e ragazzi di altri Paesi: è imbarazzante spiegare ad un’egiziana o a un moldavo perché la scuola espone la bandiera nazionale davanti al portone, ma non sa se festeggiare il 150°».

Dunque, festa nazionale sì o no? I dirigenti scolastici sono in attesa di una risposta precisa e positiva dal loro ministero. Tommaso De Luca, preside dell’Avogadro e presidente dell’Asapi (l’associazione delle autonomie scolastiche piemontesi) ricorda che «non sono arrivate note ufficiali in merito. In mancanza di delibera del consiglio dei ministri, la chiusura vera e propria e la libertà per tutti i lavoratori può solo essere stabilita dal sindaco per neve o calamità naturale. Altrimenti, ogni consiglio d’istituto può decidere la sospensione delle lezioni per studenti e docenti». Ancora: «Personalmente non vedo nulla di male a chiudere il 17 marzo. Come Asapi chiediamo di sapere se è festa oppure no». All’Avogadro, come in molte scuole, sono state comunque organizzate iniziative: nel pomeriggio del 17 studenti, famiglie e cittadinanza sono invitati ad una importante iniziativa in collaborazione con l’editore Laterza.

All’Itis Grassi il preside Pietro Bovaro ammette: «Mi piacerebbe che la chiusura non fosse decisa dalle singole scuole ma avesse portata generale. Io sono sempre favorevole ad un calendario scolastico con il massimo di giorni di lezione, ma questa è una festa che merita di essere celebrata e ricordata. Se non ci diranno nulla, la scelta sarà affidata alle singole autonomie scolastiche. Io penso che ci sarà un passaparola per la sospensione delle lezioni, ma sarà la soluzione più triste». E Lorenza Patriarca, preside dell’Istituto comprensivo Tommaseo: «Numerosi genitori mi hanno detto che se non sarà festa nazionale, terranno comunque a casa i figli. Sono convinta che il consiglio d’istituto deciderà in questo senso. Sono due anni che nelle scuole si lavora sul tema dell’Unità nazionale: dirigenti e insegnanti credo pensino ovunque allo stesso modo».

Il dirigente del liceo classico Alfieri, Riccardo Gallarà, ha fatto un sondaggio nell’istituto. «C’è un orientamento positivo per la chiusura. Eventualmente, inizieremo le vacanze di Pasqua un giorno dopo». Beppe Bertero, preside dell’artistico Cottini: «Vogliamo festeggiare degnamente e per questo avevamo in mente una premiazione delle eccellenze il 16 in previsione della festa nazionale. Se questa settimana non ci faranno sapere, convocherò il collegio docenti e decideremo».

Di una situazione imbarazzante parla anche Mauro Pace, preside dell’Istituto Salesiano Valsalice. «Fino a dieci giorni fa pensavamo che il 17 fosse festa nazionale e avevamo già fatto una segnalazione alle famiglie... Stiamo parlando del 150°: questa festa doveva essere pianificata anni fa, invece manca un mese e ancora non si sa cosa fare. Per di più, sembra che il l’economia si regga su quest’unica giornata di lavoro». 
La Stampa

Nessun commento:

Posta un commento