RIBELLARSI E' GIUSTO

ne servi ne padroni

Odio gli indifferenti

"Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. Antonio Gramsci

UN GIORNO NON PUO' VIVERE SENZA LA SUA UTOPIA...

Così l’uomo deve vivere andare senza frontiere come bambini dietro un aquilone Correre giocare ridere vivere Non girare mai il volto anche quando a te non tocca Amare questa terra dove nel nostro cuore sventola rossa come il sole il simbolo di una nuova era Cammina uomo E va senza tempo Ridere amare lottare e poi infine invecchiare E passerà per questa terra come una luce di libertà

venerdì 30 settembre 2011

venerdì 9 settembre 2011

giovedì 8 settembre 2011

Noi ci siamo e voialtri?

08/09/2011

La maggioranza del Senato, con un'opposizione parlamentare che si è limitata al voto contrario, rinunciando ad un doveroso forte ostruzionismo nelle commissioni ed in aula, ha approvato la manovra del Governo, dettata dai registi delle banche e delle finanze europee e diretta dalla bacchetta dei maestri d'orchestra Napolitano e Draghi.

Una manovra che non risolve i problemi dell'economia, che accentua l'ingiustizia sociale, che premia gli speculatori e un ceto politico mai così poco credibile come oggi.
Una manovra che, con le ultime modifiche, sancisce una spaccatura netta nel Paese tra chi già pagava le tasse e ne pagherà ancora di più e chi è autorizzato a non pagarle, tra chi andrà in pensione sempre più tardi e chi ha rendite e patrimoni che gli permettono di non lavorare per tutta la vita.
Tra chi potrà essere licenziato e chi licenzierà con allegria, tra chi subirà contratti di lavoro ignobili e chi ha inteso distruggere la contrattazione nazionale.
Tra chi pagherà una tassa sulla clandestinità e chi continuerà a sfruttare il lavoro nero, tra chi subirà le privatizzazioni attraverso l'aumento di tariffe e servizi e chi farà ulteriori profitti a spese dello stato, del pubblico e dei cittadini.
Tra coloro che vedranno ulteriormente bloccati contratti, salari, turn-over e TFR e chi se la caverà con un piccolo ed insignificante obolo o, nella maggior parte dei casi non sarà minimamente toccato perché protetto dall'omertà e dall'ombrello di uno “scudo evasione” che continua ad essere perno fondamentale del sistema politico italiano.

A protestare, il 5 settembre alla borsa di Milano e ieri sotto i palazzi del potere di Roma c'era USB, i movimenti che in questi ultimi mesi sono impegnati nel sociale, sui territori e per il diritto all'abitare, spezzoni del resto del sindacalismo di base e pochissime forze politiche non presenti in parlamento.

Ma la rabbia e l'incredulità popolare rispetto a questa nuova dimostrazione di arroganza del potere è sicuramente ampia e coinvolge un parte sempre più vasta dei lavoratori e dei cittadini, stanchi dell'inutilità del sindacato che “collabora”, stanchi di una Cgil che prima firma l'Accordo del 28 giugno e poi scende in piazza contro l'articolo 8 della manovra che lo recepisce per legge, stanchi dei partiti della minoranza parlamentare che balbettano poche e stonate note di dissenso, senza mai sottrarsi alla sinfonia che comunque vuole la società sottomessa alle logiche dei mercati, vuole i ricchi sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri, vuole l'ingiustizia prevalere sulla giustizia e l'equità sociale.

USB sta dimostrando che è possibile opporsi e che è indispensabile farlo in modo netto e senza infingimenti. Ed è necessario non cadere nell'assurdo gioco che vede presunti esperti e grandi economisti, politici e sindacalisti del palazzo cimentarsi su come apportare poche ed irrilevanti modifiche ad un impianto che di fatto conferma e rafforza la struttura del capitalismo finanziario imperante. Se si vuole affrontare una crisi sistemica l'unica via è iniziare a trasformare il sistema ed inserire concetti quali nazionalizzazione delle banche e delle grandi aziende strategiche, super-patrimoniale non limitata alla limatura di immani capitali e patrimoni, ma quale elemento prioritario di una ormai non più rinviabile redistribuzione delle ricchezze nel nostro paese che renda molto meno ricchi i ricchi e non più poveri i poveri.

USB sta dimostrando che è doveroso opporsi e continuerà a farlo dal 9 ottobre sotto la camera, il 10 nella grande Assemblea nazionale che si terrà a Roma, tutti i giorni che ci separano dalla grande manifestazione nazionale che si prepara per il 15 ottobre ed a seguire, sempre e comunque, perché i lavoratori, i disoccupati, i pensionati , i migranti ed i precari non sono debitori di nulla e, al contrario, sono creditori di giustizia.
L'appuntamento per tutti è venerdì 9 mattina a Montecitorio,
in occasione della discussione della Manovra alla Camera

P.S.
Se deleghi ad altri la difesa dei tuoi diritti e dei tuoi figli, sei complice.

lunedì 5 settembre 2011

Fuori le palle...cazzoooo

E' passato l'emendamento che aggira l'articolo 18. Si potrà licenziare anche senza giusta causa. Gli accordi territoriali e aziendali potranno derogare lo Statuto dei lavoratori.

E'ora di rivolta, a partire da martedi 6 settembre con lo sciopero generale a finire per farli tremare sulla loro poltrona questo autunno. Rivolta ragazzi, è giunta l'ora.
Dovete tremare tutti, voi della maggioranza, parte dell'opposizione, confindustria e sindacati gialli.