RIBELLARSI E' GIUSTO

ne servi ne padroni

Odio gli indifferenti

"Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. Antonio Gramsci

UN GIORNO NON PUO' VIVERE SENZA LA SUA UTOPIA...

Così l’uomo deve vivere andare senza frontiere come bambini dietro un aquilone Correre giocare ridere vivere Non girare mai il volto anche quando a te non tocca Amare questa terra dove nel nostro cuore sventola rossa come il sole il simbolo di una nuova era Cammina uomo E va senza tempo Ridere amare lottare e poi infine invecchiare E passerà per questa terra come una luce di libertà

lunedì 2 novembre 2009

E Chiamparino gioca col fuoco


Da qualche giorno si sta assistendo ad un inedito attivismo del primo cittadino circa una questione che sembra essere diventato tutto a un tratto la priorità più impellente di chi vive in questa città (Torino).
Dopo la contestazione contro la Lega Nord di sabato 24 ottobre (padani che - ricordiamo - stavano raccogliendo firme contro un progetto di assistenza medica gratuita a migranti) non passa giorno senza che Chiamparino non si faccia in quattro per assicurare a tutti i soggetti coinvolti sulla sua assoluta dedizione nella battaglia finale contro gli spazi occupati.


Ma chi è questo soggetto collettivo per conto del quale Chiamparino suppone di parlare?
Certamente non si tratta della maggioranza dei torinesi (soprattutto dei suoi elettori), che probabilmente hanno ben altre urgenze e problemi: arrivare a fine mese, una qualità della vita più degna di quella oggi consentita da una città assediata dai cantieri, la cassa-integrazione che tra poco finirà gettando sul lastrico centinaia se non migliaia di famiglie, centinaia di pendolari improvvisamente senza mezzi di trasporto per recarsi al lavoro...

Gli unici veri interessati a sgomberare i centri sociali e gli spazi occupati in genere sono soprattutto (se si eccettua quell'infima minoranza di reazionari convinti) le forze politiche strette intorno a Pd e Pdl, sempre più lontani dai bisogni della gente comune, in cerca di capri espiatori su cui scaricare la sacrosanta disaffezione dei più alla politica istituzionale provocata dalla crisi della rappresentanza e da una genia di mestieranti della politica intenti quasi esclusivamente alla propria riproduzione di casta.

Succede così che Chiamparino scambia le esigenze di Carossa e Ravello (leghisti) ed altri simili omuncoli per la volontà della maggioranza dei/lle torinesi. Non è esattamente questa la temperatura media di questa città.
Il sindaco sembra essersi infilato nel classico vicolo senza via d'uscita. Si lamenta che il Ministero degli Interni non fa quello che dice e dice quello che non fa. Tutti bravi a gridare minacce ai quattro venti e assicurare sgomberi in quattro e quattr'otto, più difficile poi assicurare un percorso condiviso che si assumi tutte le conseguenze di una tale ostinazione.
In un'altra intervista il sindaco (si) chiedeva come gestire e cosa farsene di centinaia di antagonisti all'improvviso senza sede e dimora. Anche se cinica (suppone un detto che suonerebbe più o meno così: "non li possiamo certo ammazzare!" - del resto, siamo in democrazia!) la retorica della domanda coglie qualcosa di vero. Si consiglia vivamente di porsela con più attenzione...

Cosa c'è dietro la foga del sindaco? Il tentativo di "gestire", molto malamente, le paturnie di qualche leghista e (post)fascista che fatica a radicare progetto e consenso in una città che, nonostante i tempi e il cambiamento della sua composizione, resta ancora culturalmente segnata dal proprio passato resistenziale, operaio e solidarista.

Chiamparino dice di voler trasformare l'Askatasuna in un centro d'incontro di quartiere. Il fatto è che il centro sociale è già un centro del e per il quartiere. Lo dimostrano le numerose feste organizzate ogni anno per il quartiere; le attività di una palestra popolare che conta un centinaio di iscritti impegnati in 3 differenti livelli di corso per cinque giorni la settimana.; la co-gestione senza frizioni di un giardino con l'asilo-nido del quartiere.

Da 2 anni è attivo in Vanchiglia un Comitato di quartiere che si ritrova dentro una delle tante sale autogestite del centro sociale. Le attività del comitato oscillano in tutti i campi (pre- e dopo-scuola, spazio bimbi, cene e castagnate, corso di italiano per stranieri che vedrà la luce a breve). Queste attività hanno ormai una scadenza praticamente quotidiana
Tra pochi giorni verrà presentata al quartiere e a quanti vorranno usufruirne la Ludoteca Popolare, costruita e preparata da mamme e maestre del quartiere.
Una storia così bella non si può cancellare con un colpo di spugna amministrativo che pretende di consegnarla al deserto. In molti e molte si metteranno di traverso per impedirlo!

La perla del discorso chiampariniano trova però il proprio culmine nelle pericolose aperture che il sindaco sembra intenzionato ad operare nei confronti di associazioni-ombrello che nascondono dietro una facciata culturale e "pulita" l'opera di camuffamento di gruppuscoli di estrema destra che predicano l'odio razziale, l'omofobia e la chiusura (quando non l'aggressione!) per il/la diverso/a.

A che gioco vuol giocare Chiamparino?
Svuotare gli spazi sociali usati da migliaia di torinesi per regalarli ai profittatori dell'Immobiliare e a pochi neofascisti sotto mentite spoglie ?
Scelte poco oculate, lontane dai bisogni dei più e utili solo ad ingraziarsi i favori di politicanti in erba che in assenza d'altre proposte gridano da anni la solita, ripetuta, stanca litania: "sgomberare! sgomberare!"...
Di ben altro ha bisogno questa città, in molti/e saranno pronti a dimostrarlo!

da: Infoaut Torino

1 commento:

  1. Ciao, ti leggo con attenzione perchè i tuoi post destano sempre interesse per il sociale e temi a me molto cari. Come al solito si cerca di deviare il discorso da argomenti più importanti e vitali,come tu stesso affermi, la città vive un momento difficile a livello economico e non solo, per cui il "nostro" sindaco si dia da fare per trovare soluzioni alternative per chi rimarrà a casa, trovi la possibilità di aiuti concreti alle famiglie e si occupi in modo serio dei torinesi e non solo, che dovrebbero vederlo come cittadino di tutti e non qualunquista ed opportunista a secondo del vento che tira...

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