RIBELLARSI E' GIUSTO

ne servi ne padroni

Odio gli indifferenti

"Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. Antonio Gramsci

UN GIORNO NON PUO' VIVERE SENZA LA SUA UTOPIA...

Così l’uomo deve vivere andare senza frontiere come bambini dietro un aquilone Correre giocare ridere vivere Non girare mai il volto anche quando a te non tocca Amare questa terra dove nel nostro cuore sventola rossa come il sole il simbolo di una nuova era Cammina uomo E va senza tempo Ridere amare lottare e poi infine invecchiare E passerà per questa terra come una luce di libertà

giovedì 4 febbraio 2010

E' reato il coro contro la polizia


La Cassazione: è reato il coro contro la Polizia

Una pronuncia della Cassazione (la sentenza 4081 della Prima sezione penale) è destinata a incidere e non poco sulla vita negli stadi italiani, in particolare sui cori e gli slogan. Confermando la condanna a cinque mesi e 10 giorni di reclusione per uno dei capi della tifoseria del Crotone la Cassazione ha sottolineato che sono vietati, allo stadio, i cori degli ultras contro la Polizia, anche se gli insulti non sono riferiti ad un singolo agente ma a tutta la categoria della Polizia di Stato, che ha diritto al «rispetto e all'onorabilità di qualsiasi altra categoria professionale».

Il caso si riferisce a Gaetano S., che è stato condannato per istigazione all'ingiuria perchè con il megafono sollecitava gli altri ultrà - durante l'incontro Crotone-Reggina del 27 agosto 2006 - a ripetere slogan come "Celerino pezzo di m..... e "Poliziotto primo nemico" peraltro, in maniera del tutto gratuita e immotivata, perchè non c'era alcun disordine.

In primo grado il tifoso è stato assolto dal Gup di Crotone. La motivazione? Non era stato commesso alcun reato, dal momento che non aveva offeso una singola persona ma un'intera categoria, quindi l'incitamento ad offendere non poteva offendere i poliziotti presenti.

Nel maggio 2009 la Corte d'appello di Catanzaro ribaltò la sentenza sostenendo che «non si può avallare un'artificiosa distinzione tra i singoli appartenenti ad una categoria e la categoria stessa, dato che anche l'appartenenza ad una categoria costituisce parte integrante del patrimonio di onore e rispettabilità che occorre riconoscere anche ai singoli soggetti».

La Cassazione ha confermato questa linea e rafforzato il concetto. Per la Suprema corte l'onorabilità della Polizia di Stato va garantita «in maggior misura, in un caso come questo in esame, nel quale le espressioni offensive hanno formato oggetto di pubblico incitamento ad una denigrazione della Polizia di Stato del tutto gratuita e immotivata».

Roberto Stacca

Dentro lo stadio

1 commento:

  1. "del tutto gratuita e immotivata"

    allora, se vengono offesi quando manganellano, non dovrebbe essere reato...

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