RIBELLARSI E' GIUSTO

ne servi ne padroni

Odio gli indifferenti

"Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. Antonio Gramsci

UN GIORNO NON PUO' VIVERE SENZA LA SUA UTOPIA...

Così l’uomo deve vivere andare senza frontiere come bambini dietro un aquilone Correre giocare ridere vivere Non girare mai il volto anche quando a te non tocca Amare questa terra dove nel nostro cuore sventola rossa come il sole il simbolo di una nuova era Cammina uomo E va senza tempo Ridere amare lottare e poi infine invecchiare E passerà per questa terra come una luce di libertà

sabato 24 ottobre 2009

Amantea, in oltre 15mila al corteo "contro i veleni"


"Basta veleni. Da Amantea una sola voce: riprendiamoci la vita, vogliamo una Calabria pulita", questo lo striscione che è andato ad aprire la partecipata manifestazione nazionale contro i veleni ad Amantea, in provincia di Cosenza. Oltre 15mila le persone che hanno partecipato al corteo, grande l'adesione registrata soprattutto dai diversi territori calabresi, così come importante è stata la partecipazione dei cittadini delle città del cosentino. Si è partiti intorno alle 10:30 dal piazzale degli Eroi, per andare a terminare nel centro di Amantea dopo aver attraversato tutto il lungomare.

Un appuntamento raccolto soprattutto da migliaia e migliaia di abitanti calabresi, da tutta la regione sono arrivati pullman e treni. Partecipazione popolare che è stata il tratto caratterizzante, composizione sociale larga del corteo. Hanno al contempo ovviamente partecipato anche tutta una galassia di organizzazioni, da sindacati alle associazioni ambientaliste, ma il valore aggiunto della scadenza è andato ad assumerlo il protagonismo della gente che ha voluto esserci per dire "basta veleni". Molti gli striscioni autoprodotti con cui si esige l'intervento del governo per rimuovere le "navi dei veleni" presenti nei fondali calabresi e le scorie radioattive che sarebbero interrate ad Aiello Calabro e a Crotone.

Evidente nel corteo la rabbia contro la situazione nella quale la Calabria è immersa da tempo come risultato di politiche criminali e cieche, una crisi ambientale e sociale pesantissima, non acriticamente presentabile come prodotto della mala dell'ndrangheta, ma innanzitutto con la realtà (ovviamente non solo calabrese) di malgoverno di una classe politica e imprenditoriale stantia e parassitaria che ha spesso la stessa faccia delle organizzazioni mafiose che si vorrebbero, all'occorrenza, vendere come ridicolo paravento. Ragioni per le quali partiti e affini sono stati relegati al fondo del corteo, così come si è stato impedito loro di prender parola dal palco di fine corteo, coraggiosa e necessaria scelta degli organizzatori. Annunciate le presenze di molti leader della decadente Sinistra, chi si è presentato è stato sonoramente contestato dalla gente, così è andata a Franceschini e Di Pietro. E' stato impedito l'intervento di Oliviero, presidente della provincia di Cosenza.

Quindi, dopo la manifestazione di Crotone della scorsa settimana, anche questo importante appuntamento di piazza è andato a riprendere parola sull'annosa e velenosa questione dei rifiuti insabbiati, contestando innanzitutto il governo del territorio, l'immobilismo della politica nazionale, esigendo come prima cosa la bonifica del territorio come necessario passaggio da compiere dinnanzi ad una realtà inaccettabile.

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