RIBELLARSI E' GIUSTO

ne servi ne padroni

Odio gli indifferenti

"Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. Antonio Gramsci

UN GIORNO NON PUO' VIVERE SENZA LA SUA UTOPIA...

Così l’uomo deve vivere andare senza frontiere come bambini dietro un aquilone Correre giocare ridere vivere Non girare mai il volto anche quando a te non tocca Amare questa terra dove nel nostro cuore sventola rossa come il sole il simbolo di una nuova era Cammina uomo E va senza tempo Ridere amare lottare e poi infine invecchiare E passerà per questa terra come una luce di libertà

lunedì 4 ottobre 2010

16 ottobre: noi ci saremo

Il 16 Ottobre parteciperemo alla manifestazione indetta dalla Fiom in difesa dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Parteciperemo perché riteniamo giusto manifestare al fianco di chi tenta oggi di difendere chi lavora e suoi interessi, a discapito di capitalisti illuminati e sindacalisti venduti.

La distanza dalla Fiom è considerevole dall’idea e della pratica politica del mondo dell’antagonismo ma in questa fase crediamo sia  giusto ed utile supportare una forza che, sebben calata nel sistema sindacale, fin troppo condita da burocrazie e poltrone, provi a costruire un’ opposizione credibile all’attacco che il padronato e i suoi sindacati governativi stanno sferrando con forza.

Percorriamo strade diverse, scontiamo inadeguatezze alla fase e, da parte del sindacato, un’incapacità di rappresentare realmente gli interessi di chi non è interno ai comparti produttivi regolati da forme di contrattazione collettiva.

Il progetto Fabbrica Italia, l’ideologia di Marchionne, la pratica della Mercegaglia e il servilismo di Bonanni e Angeletti, sono parti di un progetto che nasce nell’industria metalmeccanica ma si esporterà in tutta la società. La precarietà generalizzata è l’anteprima di cosa vorrebbero gli industriali, capaci di incassare soldi dallo stato in ogni momento, salvo poi chiedere libertà d’impresa subito dopo.

La partita che si gioca in questa fase è importante e va ben oltre il 16, i metalmeccanici, la Fiom stessa. La sfida a cui siamo chiamati è qualcosa di più di un semplice conflitto su contrattazione e rappresentanza. E’ l’essenza stessa del conflitto, di classe e di parte, l’anima del cambiamento possibile, smaterializzato da questa realtà politica fatta da troppi che per troppo tempo hanno badato solo a mantenere un sistema che ha funzionato fino a che faceva comodo alla controparte. Quel sistema di scambio implicito tra tessere e rappresentanza, tra favori e poltrone, tra cordiali colloqui tra chi affama e chi ha fame.

La crisi in atto dimostra come la lotta di classe e la divisione della società non siano un fantasma del 900’ come vorrebbero alcuni, ma una realtà nitida, in cui padroni, governanti e Confindustria credono, spingendo sull’acceleratore, all’azzeramento dei diritti di chi produce.

Lo abbiamo visto contestando Bonanni a Torino quale sia il livello della politica e del sindacato oggi: assolutamente avulso da qualsiasi realtà. Un fumogeno e due fischi hanno avuto la capacità di mandare in tilt quel clima di cordialità di cui chi non arriva a fine mese non ha assolutamente bisogno. E quanti fantasmi ha evocato la contestazione, quanti distinguo, quanta debolezza, quanta paura del conflitto.

Sono questi i motivi per cui parteciperemo al corteo di Roma, per dire alla Fiom di continuare sulla strada intrapresa, mirando al conflitto, dialogando con i movimenti, con le sue soggettività e le sue forme politiche, per fare quel salto di qualità che la realtà impone. Le diciamo di resistere non solo all’attacco dei padroni ma anche a quello che “arriva da sinistra”, che la rivorrebbe posizionata al tavolo della svendita di diritti di turno.

Non possiamo che salutare con partecipazione tutte quelle iniziative di contestazione che in questi giorni attraversano le città, le  piazze e le strade, indicando nel governo, Confindustria e nei suoi servi sindacali alcuni dei maggiori protagonisti della produzione attuale di povertà e precarietà diffusa. Che vengano promosse dagli operai della Fiom, dai collettivi studenteschi, dai comitati di lotta territoriali non possono che vederci solidali e protagonisti, e farci dire che dietro quella mano che tira il petardo o un uovo c’è anche la nostra mano.

Facciamo appello a quanti si riconoscono nell’autorganizzazione sociale e nell’antagonismo di classe, a partecipare allo spezzone antagonista che sfilerà nel corteo Fiom.
Noi ci saremo!

Nessuna pace sociale con governo e padroni!

Antagonisti contro la crisi
Network antagonista torinese: csoa Askatasuna, csa Murazzi, coll. universitario autonomo, Kolettivo studenti autorganizzati Ksa ([b]Torino[/b]) - Laboratorio_Crash!, coll.universitario autonomo, Coll. autonomo studentesco Cast ([b]Bologna[/b]) - Studentato Occupato Anomalia, Spazio Antagonista ExKarcere, Coll. Universitario Autonomo, Collettivo Autonomo Studentesco "Fuori Controllo" ([b]Palermo[/b]) - Zona Autonoma Pisana - Spazio Antagonista Newroz, Progetto Prendocasa, coll.universitario autonomo, coll. autonomo studenti pisani ([b]Pisa[/b]) - Spazio Antagonista Occupato Guernica, collettivo autonomo studentesco ([b]Modena[/b]) - Csa Dordoni ([b]Cremona[/b]) - csoa Tempo Rosso - Pignataro Maggiore, csoa Spartaco - Santa Maria Capua Vetere - No-Workers - Terra di Lavoro, Interferenze/Media Center; ([b]Caserta[/b]) - Collettivo Studentesco No Pasaràn (Caserta e provincia) - Cpoa Rialzo ([b]Cosenza[/b])

Per info e adesioni: news@infoaut.org

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