La manifestazione del 1 maggio di Torino è partita subito sotto il segno della sua ingovernabilità, del rifiuto a condividere le strade con chi dietro presunte parole d'ordine come quelle del lavoro e dell'unità d'Italia pensava di potersi presentare tranquillamente in piazza nonostante sia disgustosa espressione del collaborazionismo e della complicità con i ricatti marchionniani.Subito è stato cacciato il signor Coppola, assessore in Regione e candidato alla poltrona di sindaco di Torino per il Pdl. Cacciato "l'azzurro", èstata la volta dei sindacati gialli Cisl e Uil.
La Cisl sulla sua strada ha trovato, fin dall'inizio del corteo, in via Po, le contestazioni di chi, quantomai oggi, non aveva nessuna voglia di condividere un corteo e di lasciare agibilità a chi lavora per i padroni, che siano essi Marchionne o Berlusconi. L'iniziativa del Network Antagonista Torinese ha attraversato tutta via Po, raccogliendo consenso e simpatia, trovando – quindi restituendo la cifra degli umori della piazza, della maggioranza della manifestazione – clamori, applausi e partecipazione non solamente dei sindacati di base, degli studenti e precari, ma soprattutto di tante persone ai lati degli spezzoni sindacali. Proteste che si sono protratte fino in piazza Castello, di fatto impedendo al corteo di proseguire e poi trasformandosi in un blocco che ha cacciato la Cisl dalla manifestazione, obbligando il sindacato di Bonanni a prendere altra via...! Nemmeno gli schieramenti della polizia hanno potuto evitare e/o governare il montare della rabbia e la raffica di insulti della quale era destinatario il sindacato di Bonanni.
Lo spezzone della Cisl messo in fuga rientra di soppiatto in via Roma ma anche lì trova ad accoglierlo il diprezzo spontaneo della maggioranza della gente presente. Hanno un bel dire dal palco Chiamparino e I bonzi sindacali che si è trattato di "infime minoranze". Centinaia di persone hanno appoggiato la contestazione dei sindacati gialli. In piazza San Carlo, lo spezzone sociale si conquista il palco confederale e brucia le bandiere di Cisl e Uil sottratte durante il corteo chiedendo ai giornalisti di contare quante persone erano favorevoli al falò o critiche: nessun fischio e molti applausi hanno salutato la bruciatura delle bandiere dei collaborazionisti.
Odio gli indifferenti
UN GIORNO NON PUO' VIVERE SENZA LA SUA UTOPIA...

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