RIBELLARSI E' GIUSTO

ne servi ne padroni

Odio gli indifferenti

"Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. Antonio Gramsci

UN GIORNO NON PUO' VIVERE SENZA LA SUA UTOPIA...

Così l’uomo deve vivere andare senza frontiere come bambini dietro un aquilone Correre giocare ridere vivere Non girare mai il volto anche quando a te non tocca Amare questa terra dove nel nostro cuore sventola rossa come il sole il simbolo di una nuova era Cammina uomo E va senza tempo Ridere amare lottare e poi infine invecchiare E passerà per questa terra come una luce di libertà

domenica 25 aprile 2010

25 Aprile dell'ultimo bandito.

Sveglia di prima mattina.
Dopo la colazione, barba e capelli.
Mi appresto ad esporre sul balcone il tricolore, a ricordare che oggi è un giorno particolare. E' un giorno da festeggiare, è la nostra festa. Vedo i pullman della GTT (azienda trasporti torinese), che circolano con la bandiera italiana in bella vista, allora cerco di scorgere qualche altra bandiera sui balconi vicino casa mia. Purtroppo nessuna. Va bene, non sarà certo una bandiera a far sentire alla gente il significato del 25 aprile.

Tutta la famiglia è pronta, si va in centro a vedere cosa c'è. Arrivati in via Roma, mi ritrovo deluso, non una bandiera per ricordare il giorno della liberazione, meno male che quà e la vedo il tricolore sventolare dalle finestre di singoli cittadini. Minoranze di minoranze, ma ancora qualcuno ci crede.
Il centro è pieno zeppo di pellegrini che sono venuti a Torino per l'ostensione della Sindone. Sembra di stare a Firenze o a Roma tanti sono i turisti.
Dico a mia moglie: "meno male che siamo venuti di mattina, altrimenti pomeriggio non si riusciva a passare". Facciamo il nostro giro di routine per le vie del centro e alla fine in piazza Castello vedo un palco con dei manifesti che ricordavano il 25 aprile. Bene, stanno facendo le prove per oggi pomeriggio quando ci sarà un concerto. Tutto questo nell'indifferenza del 99% della gente che passeggiava in centro.

Mi guardo intorno e vedo la maggioranza dei negozi aperti tra cui pure le librerie Feltrinelli e Comunardi. Mi chiedo: "meno male che sono librerie con un certo orientamento politico!" E' proprio il caso di dire: non c'è più religione.

In tarda mattinata si torna a casa e ci si prepara per il pomeriggio. In programma ci sono due iniziative, una promossa dai compagni dell'Askatasuna, nuovamente in centro (zona Vanchiglia) e una promossa dai compagni del Gabrio (zona San Paolo).
Quest'anno decido di partecipare all'iniziativa dei compagni del Gabrio che tra l'altro sono pure più vicini a casa mia. I compagni dell'Askatasuna li vedrò al corteo del 1 Maggio.
Ritrovo in via dei Nanni (partigiano torinese) zona isola pedonale e si parte in corteo. La via è piena di bancarelle artigianali ed è arricchita da una mostra fotografica sui partigiani torinesi, grazie al contributo dell'Anpi (associazione nazionale partigiani).
Il pomeriggio scorre piacevolmente sia per la mia famiglia che per me, dove ritrovo vecchi amici, accompagnati dalla musica che esce dai sound.
Due chiacchere con i compagni di radio black aut (a rischio censura e sgombero) e altre due chiacchiere con i compagni della Cub (confederazione unitaria di base).
Il tutto fila tranquillo dove ci si prepara per il concerto serale dei calabresi Parto delle nuvole pesanti. In serata la mia famiglia ed io decidiamo di tornare a casa. L'aria del 25 aprile anche quest'anno l'abbiamo respirata. Insieme alla nostra gente, insieme ai miei fratelli, insieme a chi la pensa come me.

Usciamo da via dei Nanni e tutto cambia, tutto è diverso. Indifferenza, menefreghismo e spacchiosità come una normale domenica di primavera.

Cosa mi importa di loro, o forse si!?

Ci si vede al 1 Maggio.

1 commento:

  1. ciao compagno
    ieri ho passato il 25 aprile visitando le segrete sotto la casa dello studente di Genova dove i nazisti torturavano i partigiani... non ci sono parole per le emozioni.Però anche io mi chiedo come non si possano mobilitare le intere città per un giorno che ci ha dato la libertà!
    assurdo
    un saluto

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