RIBELLARSI E' GIUSTO

ne servi ne padroni

Odio gli indifferenti

"Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. Antonio Gramsci

UN GIORNO NON PUO' VIVERE SENZA LA SUA UTOPIA...

Così l’uomo deve vivere andare senza frontiere come bambini dietro un aquilone Correre giocare ridere vivere Non girare mai il volto anche quando a te non tocca Amare questa terra dove nel nostro cuore sventola rossa come il sole il simbolo di una nuova era Cammina uomo E va senza tempo Ridere amare lottare e poi infine invecchiare E passerà per questa terra come una luce di libertà

martedì 20 luglio 2010

Carlo vive e lotta insieme a noi

Il 20 luglio è una data che non si scorda. E' il giorno in cui un movimento nascente si lanciò contro i padroni del mondo rinchiusi nella zona rossa di Genova. E' il giorno in cui in quella battaglia per la libertà morì Carlo Giuliani, in piazza Alimonda alle 17.27, colpito da un proiettile sparato dal carabiniere Mario Placanica, dall'interno del defender su cui stava. Questo è il 20 luglio che torna tutti gli anni, il passamontagna e l'estintore di Carlo, e poi il suo corpo straziato a terra. Le giornate di Genova sono l'infuriare della battaglia, l'assedio alla città, i gas lacrimogeni conditi al cianuro, le torture di Bolzaneto e la macelleria messicana della Diaz.
Il 20 luglio ha segnato lo spartiacque nei movimenti, quel movimento planetario ha tentato, in qualcosa di più grande di quanto consentito sia dai padroni del mondo rintanati nella realtà virtuale delle zone rosse, difese dalle guardie dell'impero; sia da quella nomenclatura che dal movimento contro la globalizzazione che ha succhiato linfa per vivere qualche anno in più, non prima di aver spento l'insorgenza di quelle migliaia di uomini e donne che erano a Genova, trasformando la richiesta di un trasformazione radicale del presente in beghe da parlamento. Oggi quanti hanno ingorgato i tavoli delle assemblee dei social forum sono scomparsi dalla scena politica, e per chi c'è ancora, lavorano alla politica dai tavoli delle segreterie o di posti ben conservati.
Il movimento di Genova è un ricordo che non si è voluto spingere più avanti, e a quasi dieci anni di distanza, cerca ancora la sua verità, al di fuori delle mistificazioni di comodo.
Il 20 luglio è il giorno in cui globalmente i movimenti sociali ricordano Carlo Giuliani e la sua storia, una storia fatta di passione che non può essere narrata se non con il linguaggio delle lotte. La verità sull'omicidio di Carlo Giuliani non spetta ai tribunali che già hanno, o meglio non hanno, sentenziato, la verità è un aspetto collettivo che è conosciuta a tutti.
In questi giorni arrivano gli appelli per le condanne ai dirigenti delle forze dell'ordine coinvolti nella gestione dell'ordine pubblico e nell'irruzione alla Diaz. Sentenze che ribaltano i primi gradi di giudizio.
Le responsabilità sono chiare non c ‘è bisogno di elencarle, ma Genova valse premi e promozioni in passato, chissà cosa spetterà agli abili servitori dello stato il futuro.

Dopo Genova le mutazioni furono rapide e brutali, ci fu l'11 settembre e l'introduzione nel lessico della guerra globale, ma questo è un altro pezzo della storia

Genova è in tutti noi, con Carlo nel cuore...

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