RIBELLARSI E' GIUSTO

ne servi ne padroni

Odio gli indifferenti

"Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. Antonio Gramsci

UN GIORNO NON PUO' VIVERE SENZA LA SUA UTOPIA...

Così l’uomo deve vivere andare senza frontiere come bambini dietro un aquilone Correre giocare ridere vivere Non girare mai il volto anche quando a te non tocca Amare questa terra dove nel nostro cuore sventola rossa come il sole il simbolo di una nuova era Cammina uomo E va senza tempo Ridere amare lottare e poi infine invecchiare E passerà per questa terra come una luce di libertà

mercoledì 31 marzo 2010

Rinviato alle camere il “collegato lavoro”. RdB ed SdL esprimono soddisfazione per la decisione del Presidente della Repubblica Napolitano

Il Presidente Napolitano ha rinviato alle Camere il cosiddetto “Collegato al Lavoro”, richiedendo una nuova “deliberazione” soprattutto su alcuni specifici articoli (art. 31 e 20) relativi a “...temi attinenti alla tutela del lavoro, di indubbia delicatezza sul piano sociale...”, richiedendo che gli intenti del parlamento “... possano realizzarsi nel quadro di precise garanzie e di un più chiaro e definito equilibrio tra legislazione, contrattazione collettiva e contratto individuale.”

Esprimiamo la nostra soddisfazione per la decisione formale di Napolitano che di fatto rappresenta una bocciatura della maggioranza di governo e di Cisl, Uil e Ugl che avevano già formulato la loro approvazione ancor prima della firma del Presidente della Repubblica.

Per due anni, nel più completo silenzio dei partiti in parlamento e di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, questa legge è stata presentata, discussa ed approvata. Solo negli ultimi giorni, con il Congresso Cgil in pieno svolgimento ed in aperta campagna elettorale, è emersa qualche flebile critica da parte della Cgil e del centro-sinistra.

Il sindacalismo di base e moltissimi avvocati e giuristi, quasi del tutto inascoltati, criticano invece da mesi e mesi questo provvedimento.

Questa iniziativa del Presidente Napolitano può e deve rimettere in moto un processo di opposizione concreta a questa legge ed alla filosofia che la sostiene.

Richiamiamo quindi le forze politiche e sociali a fare ciò che non hanno fatto sino ad oggi, ad un concreto e fattivo intervento per fermare quel che rappresenta realmente questa legge: la fine del diritto del lavoro e l'ennesimo e pesantissimo attacco ai diritti ed alle condizioni dei lavoratori.



RdB - SdL

martedì 30 marzo 2010

La colpa è sempre degli altri, ma visto da sinistra... non è così.

vista da sinistra
... credo sia veramente il momento di smetterla col pietismo e con l'andare a cercare la causa della sconfitta sempre e comunque all'esterno. Una volta è colpa di Grillo, l'altra è colpa di Bertinotti, poi di Mastella... alla lista dei "responsabili" mancano solo più Pippo e Topolino

La bresso ha perso 200.000 voti
M5S ne ha presi 90.000
gli astenuti 1.300.000 contro il 1.048.000 delle scorse elezioni regionali, cioè 250.000 in più

Ora, dati alla mano e considerando ininfluente la migrazione di voti da uno schieramento all'altro, significa che circa la metà dei nuovi astenuti sono dell'area bresso?

Rifondazione e Comunisti italiani nel 2005 prendevano 183.000 voti (sommando i voti delle due liste che erano separate)
Oggi la federazione della sinistra, sommata a Sinistra e libertà ne prendono 77.000.
Il PD guadagna 20.000 voti.

E' evidente che la sconfitta arriva da sinistra.

Astensione e Grillo i due strumenti per segnalare un malcontento per la deriva sempre più centrista del PD e dei suoi rappresentanti.
Anche tralasciando la TAV... Come si poteva pensare di governare con l'UDC (che fra l'altro non raggiunge il 4% con 74.000 voti)? come si sarebbero affrontati, ad esempio, i temi scottanti relativi all'etica applicata alla salute? Il tema della laicità dello Stato?

Insomma sarebbe ora di smetterla di cercare colpevoli all'esterno e di iniziare ad ascoltare quello che chiede il popolo di sinistra (posto che il PD sia ancora in grado di riconoscerlo, il popolo di sinistra). Per seguire la deriva centrista ed avere i 74.000 voti dell'UDC, se ne sono persi tanti tanti di più... quelli che probabilmente avrebbero garantito la vittoria.

E adesso che si fa? si piange e si addita chi non ha votato bresso?
Cioè "non farò quello che tu mi chiedi, ma votami lo stesso!" ?
E' questa la posizione?
E perchè dovrei farlo? "Perchè di là son peggio"?

Son 16 anni che ci chiedono di votare PD perchè di là son peggio... in 16 anni non si è riusciti a dare motivazioni migliori?

Nella merda che ci aspetta per i prossimi 5 anni, mi auguro un deciso cambio di rotta da parte di questo centro sinistra che sempre di più ricorda la grande balena bianca...

E infine... si torni sulla strada, in mezzo all'elettorato... a sentirne l'odore e l'umore...

giovedì 25 marzo 2010

Un paese intero restituisce le schede elettorali

Un interno paese si rifiuta di votare e spedisce almeno mille tessere elettorali (la quasi totalità dei cittadini col diritto di voto) al presidente della Repubblica. Accade a Bocchigliero, provincia di Cosenza, paesino nel cuore della Sila che il Faro (periodico del centro studi Piergiorgio Frassati), descrive così: "È proprio un bel luogo, per chi vi abita è difficile immaginare che in Italia ci sia un luogo più bello e suggestivo di questo".

«Ma la bellezza non basta - tuona il sindaco Luigi Deciventi, 47 anni, insegnante di biologia, a capo di una civica di centrosinistra - il nostro Paese sta morendo nell'indifferenza delle istituzioni. Per questo tutti, sindaco, giunta, consiglio comunale e cittadini, abbiamo deciso di fare lo sciopero delle urne alle prossime regionali, spedendo al Quirinale le nostre schede. Per protesta staremo a casa anziché esercitare il nostro diritto costituzionale di eleggere i nostri rappresentanti». Bocchigliero, si legge sui cartelli stradali, si definisce il "paese degli aforismi" perché su ogni strada, accanto al nome della via, ce n'è uno. Come, ad esempio, questo: "Chi sta sperànza ad autrim veni la sira e canta la diana" (Chi spera nell'aiuto degli altri quando è sera soffre la fame).

«Da tempo ormai - spiega Raffaele Grillo, 51 anni, meccanico - qui la gente ha smesso di sperare nell'aiuto degli altri. In dieci anni la popolazione è calata di un terzo, dieci anni fa eravamo 4500 residenti oggi appena 1556 di oggi, un quarto dei quali (425) ultrasettantenni. La natalità del paese è quasi azzerata: nel 2009 è nato solo un bambino. Chi può, scappa e se ne va».


I motivi dello sciopero dell'urna sono più d'uno. Ma il principale è quasi un paradosso kafkiano, e riguarda la politica per combattere disoccupazione ed evasione. «La Regione - spiega il primo cittadino - ha scaricato sul nostro comune una ventina fra "lavoratori socialmente utili" e "lavoratori di pubblica utilità". Si tratta di disoccupati di lungo periodo che non si può definire assunti in quanto non percepiscono i contributi previdenziali, ma un rimborso di 500 euro. Ebbene, noi ci rifiutiamo di votare perché uno Stato democratico non può combattere il lavoro nero assumendo persone senza versare loro i contributi all'Inps. E cioè assumendoli in nero».

Ma il cahier des doléances di Bocchigliero non finisce qui. Giustizia e sanità amàru chi nni circa (Giustizia e salute guai a chi ne cerca). La salute, già. L?e mergenza sanitaria, spiega Anna Pugliesi, vicesindaco e medico di base, «nel nostro Paese non è garantita. Una viabiltà inadeguata, e una dislocazione del 118 non efficiente, fa sì che quando si verifica un?urgenza, i soccorsi impiegano un'ora, anche un'ora e mezza ad arrivare». «Sono tempi fuorilegge - sottolinea il sindaco - poiché una norma regionale prevede che il primo soccorso arrivi entro venti minuti». Nel documento di "rivolta sociale" inviato al presidente della Repubblica, ("per protesta contro l'isolamento del nostro Paese chiuso"), i bocchiglieresi denunciano la violazione del diritto alla Sanità. «Bocchigliero dista 50 chilometri dal primo ospedale. Molti sono stati i casi di decessi negli ultimi anni che si sarebbero potuti evitare se si fosse potuto contare su un servizio di emergenza rapido e efficace». Se le strade che s'inerpicano tortuose nella Sila rendono difficili e impraticabili i collegamenti con la Costa, quelle telematiche sono insufficienti per consentire ai cittadini, almeno, di viaggiare online. «Le linee telefoniche funzionano male - dice ancora Grillo - quelle Internet peggio. Il commercio soffre, i giovani scappano. L'intero Paese sta morendo».

Fra i "dittati antichi" di Bocchigliero affissi alle strade c'è anche "Un c'è atàru senza cruci e matrimoniu senza vuci". Non c'è altare senza croci e matrimonio discussioni e denunce). Discussioni e denunce chiamano in causa, nel paese silano della "rivolta sociale", proprio la Curia per la gestione della Casa di Riposo Santa Maria di Bocchigliero, 35 posti letto. «I 30 dipendenti della "casa protetta" - racconta uno di loro, Fortunato Lerose - non ricevono lo stipendio da 43 mesi. La situazione della struttura, gestita dall?Arcidiocesi di Rossano, è diventata oggi insostenibile. Quattro consiglieri di amministrazione della Fondazione sono preti, di cui uno presidente. Il quinto dovrebbe essere per statuto un membro nominato dalla regione Calabria, ma sono anni che questo ente non lo nomina. Chi ne paga le conseguenze sono i lavoratori che si trovano in uno stato di grave indigenza». A Bocchigliero, è il caso di dirlo, fortuna e cauci 'nculu vjiatu che ni teni (Fortuna e calci in culo, beato chi ne ha).

di Alberto Custodero de La Repubblica

mercoledì 24 marzo 2010

Cota, Cota la valle non ti vota

Oggi mercoledì 24 marzo tocca a Roberto Cota candidato presidente per la lega nord-pdl alle regionali piemontesi il "confronto" con la valle di Susa. La sua giornata valsusina, da tempo programmata, prevedeva vari appuntamenti tra i quali un incontro con il sindaco di Condove (anche lui eletto in una coalizione di centrodestra) presso il palazzo comunale e un passaggio al mercato del medesimo paese.
Il movimento no tav aveva indetto da subito, saputa la notizia, un presidio davanti al comune fin dalle otto e trenta del mattino. Passa il tempo e Cota non arriva, spuntano intanto i vari gazebo delle forze "politiche" partecipanti alle regionali che intasano i mercati della valle da ormai qualche settimana, compreso quello della lega nord.

Sintomo di una politica istituzionale sempre più distante dai problemi reali della popolazione questi gazebo compaiono quando si tratta di raccimolare quattro voti e una poltrona e mai, sottolineiamo mai quando bisognba capire e parlare dei reali problemi di questa valle. Assenti a volte per anni nei mercati, a differenza del movimento no tav che è sempre pronto a discutere e a discutersi nei mercati con volantini e materiale informativo.
Subito quindi un gruppo di notav si presenta al gazebo della lega nord chiedendo spiegazioni sulla pomposa giornata di campagna e creando contraddizioni su programmi candidature e scelte. Scelte di un partito che a differenza di quanto vuole farci credere o sembrare è al governo del nostro paese ed è assieme al pdl il principale responsabile della crisi economica e delle manganellate che ogni volta ci vengono date quando andiamo a difendere la nostra valle.
Le risposte sono ridicole, nessuna conoscenza del problema tav, solo slogan e persino qualche battuta sull'immigrazione del tipo "gli africani puzzano" e altre di veramente basso livello e poco inerenti sicuramente ai valori di questa valle e di questa lotta.

In tarda mattina, da buon politicante con ben due auto blu pagate dai contribuenti per la sua campagna elettorale e con una ingente scorta arriva Cota. Da subito partono cori fischi e qualche bell'adesivo no tav sulle sue macchine, intanto da ruffiano patentato e di carriera quale è il candidato scende e con un bel sorriso si fa caricare di contestazioni. Partono le domande e i flash. "Siete al governo e ci manganellate.. guardi Marinella (issata da due notav su una grande foto ancora tumefatta ), l'avete conciata voi così.. Ci faccia un'analisi costi e benefici dell'opera.." Le risposte sono disarmanti. "Ma io sono qui per ascoltare.. sono con voi.. sono l'unico che ha proposto una commissione di inchiesta.. l'osservatorio sta lavorando.. i sindaci pd lo disertano.. voi non siete rappresentati...".
Morale della favola: ci son qua io, ci penso io, non come la Bresso che non ascolta e a cui dà la maggioranza delle colpe sulla tav. Poi si dirige verso le scale del comune dove viene accolto dal sindaco in pompa magna e con cui ovviamente tiene un bell'incontro privato.
Qui altra anomalia della giornata, sottolineata dai cittadini di Condove. Un sindaco, Piero Listello, da sempre evanescente e assente alle discussioni, che tiene consigli comunali chiusi, che mai si è presentato a un'assemblea sul tav e che oggi spalanca le porte del comune non ai suoi elettori ai quali dovrebbe rendere conto ma per la campagna elettorale. Una scelta indecente, da politico di professione, che invece di analizzare i problemi del paese (ai quali non pare interessato), pronto invece a spianare la strada per la conquista di un'ulteriore poltrona e altri stipendi in cambio di chissà quale favore.

Il movimento intanto attende all'esterno l'uscita del candidato che non si fa attendere troppo e che ritorna in piazza per raggiungere il gazebo del suo partito. Ancora qualche domanda all'uscita e ancora risposte evasive, nulla di tecnico-economico, nessuna risposta concreta ai nostri problemi, ancora come se, al governo non ci fosse il suo partito. Sottolineiamo in questi passaggi proprio la linea soft e di basso profilo che la lega nord ha praticato in questi mesi. Poche apparizioni pubbliche se non quelle del "senatur", privo di incarichi di governo. Un'auto assoluzione mediatica che ha permesso ai candidati del partito in corsa per le regonali di pagare un pò meno il gap inflitto al pdl dalle sparate del premier. Mai nessuna risposta dei candidati a domande che chiamano in causa i ministri e l'operato del governo ben consapevoli di essere loro i primi colpevoli dei problemi del nostro paese. La giornata si chiude qui, con una corsetta per i banchi del mercato e due strette di mano agli increduli "gazebari" del suo partito ai quali non par vero di incontrare veramente Roberto Cota. Un bel sorriso che sembra dire "arrivederci alle prossime elezioni, sempre grandi, sempre felice di essere tra voi, in modo particolare quando mi serve il vostro voto". Ai "cari" candidati presidenti alle elezioni regionali ricordiamo che il movimento no tav non fa sconti a nessuno, Cota o Bresso che sia. Noi siamo qui per difendere la nostra valle, voi invece state cercando di distruggercela. Non siamo qui nè per votarvi e neanche per regalavi una comoda poltrona. "Caro Cota, la Valle non ti vota!"

Infoaut

La Bresso in Val Susa incontra i No Tav. Niente di fatto. Sarà dura.



Sarà dura.

domenica 21 marzo 2010

Il "Collegato lavoro". L'arbitrato è solo la punta dell'iceberg.

L’arbitrato e’ solo la punta dell’iceberg
si smantellano tutele fondamentali dei lavoratori
.

La Legge “Collegato Lavoro” garantisce nuove tutele per le aziende ai danni dei lavoratori: più difficile vincere cause di lavoro, impugnare licenziamenti ingiusti, ottenere giusti risarcimenti. Particolarmente garantite le aziende che fanno ricorso massiccio allo sfruttamento del lavoro precario.

Diventa legge la possibilità di derogare ai CCNL, “certificando”, tramite commissioni, i contratti individuali contenenti clausole peggiorative: viene limitata la giurisdizione del giudice e si incentiva il ricorso all’arbitrato.

Certificazione dei contratti e arbitrato
: vi è la possibilità di assumere lavoratori con il ricatto di sottoscrivere un contratto individuale “certificato”, dove si certifica la “libera volontà” del lavoratore di accettare deroghe peggiorative a norme di legge e di contratto collettivo, e dove il lavoratore rinuncia preventivamente, in caso di controversia o licenziamento, ad andare davanti al magistrato (rinunciando alla piena tutela delle leggi): in questo caso, il giudice viene sostituito da un collegio arbitrale che può decidere a prescindere dalle leggi e dai contratti collettivi; massima discrezionalità, da parte del collegio arbitrale, nei casi di vertenza per i lavoratori assunti con contratti precari e atipici (determinati, cocopro ecc…).

Processo del lavoro
: il giudice non può entrare nel merito delle scelte organizzative e produttive poste dal datore di lavoro, non può più contestare la sostanza, le ragioni più o meno giuste delle scelte dell’azienda, ma deve limitarsi alla verifica dei requisiti formali delle azioni aziendali: questo limite si rafforza soprattutto nei casi di contratti di lavoro “certificati”, dove in giudice non può contestare le deroghe peggiorative contenute negli accordi individuali; abolito l’obbligo del tentativo di conciliazione prima del ricorso al giudice.

Licenziamenti
: il giudice, nelle cause di licenziamento, deve “tener conto” di quanto stabilito nei contratti individuali e collettivi come motivi di licenziamento per “giusta causa” o “giustificato motivo”, deve considerare, più che il diritto, la situazione dell’azienda, la situazione del mercato del lavoro, il comportamento del lavoratore negli anni, ecc; tramite i contratti “certificati” si possono certificare e rendere legali motivi aggiuntivi (non previsti dalla legge e dai contratti collettivi) per licenziare liberamente il lavoratore.

Impugnazione dei licenziamenti
: per i licenziamenti invalidi o inefficaci, per i contratti a tempo determinato, contratti cococo e a progetto, per i lavoratori coinvolti nei trasferimenti di ramo d’azienda, per i lavoratori che contestano forme di intermediazione del rapporto di lavoro (appalti e somministrazione), a tutti questi è introdotta, per i tempi dell’impugnazione, la prescrizione di 60 giorni a cui deve seguire, pena nullità dell’impugnazione, il ricorso o la richiesta di conciliazione entro i successivi 180 giorni. La nuova procedura ha effetto retroattivo.

Risarcimento per lavoratori a termine irregolari
: nei casi di conversione del contratto a tempo determinato, il risarcimento onnicomprensivo è limitato tra 2,5 e 12 mensilità, il risarcimento può essere ridotto alla metà se nel CCNL di riferimento è prevista una qualsivoglia procedura o graduatoria di stabilizzazione. La norma ha effetto retroattivo.

Risarcimento per i contratti di collaborazione irregolari
: il datore di lavoro che, entro il 30.09.2008, abbia fatto una qualsiasi offerta di assunzione al lavoratore in collaborazione, è tenuto unicamente a un indennizzo limitato tra 2,5 e 6 mensilità.

Attività usuranti
: per salvaguardare i “conti pubblici” si introduce tra gli aventi diritto una ulteriore selezione per l’accesso alla pensione dei lavoratori esposti ad attività usuranti (graduatoria in base ai contributi versati).

Riforma degli ammortizzatori sociali
: già “pagata” con l’ultima contro-riforma previdenziale, il tempo concesso al Governo, per attuare la riforma, slitta di 24 mesi.

Riordino enti previdenziali
: delega al Governo per semplificare, snellire gli enti previdenziali, con un rafforzamento delle competenze dei Ministeri del Lavoro e della Sanità sugli stessi enti.

Riordino della normativa sui congedi e permessi di lavoro
: a costo zero si prevede una stretta sulle attuali norme che regolano la materia, compresi i premessi per handicap già in parte resi operativi. Mobilità ed esuberi dei dipendenti pubblici: le procedure di messa in mobilità e di esubero dei dipendenti pubblici si estendono anche nei casi di trasferimento delle competenze dalla Stato agli enti locali o in caso di esternalizzazione dei servizi.

Part time per i dipendenti pubblici
: le amministrazioni possono revocare la concessione della trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale già adottati.

Apprendistato: l’obbligo scolastico può essere assolto lavorando, già dall’età di 15 anni, con contratti di apprendistato.

Assenze per malattia
: obbligo di trasmissione telematica e di rilascio del certificato di malattia esclusivamente dal medico convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale (è esplicitamente previsto il licenziamento se la mancanza è reiterata).