RIBELLARSI E' GIUSTO

ne servi ne padroni

Odio gli indifferenti

"Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. Antonio Gramsci

UN GIORNO NON PUO' VIVERE SENZA LA SUA UTOPIA...

Così l’uomo deve vivere andare senza frontiere come bambini dietro un aquilone Correre giocare ridere vivere Non girare mai il volto anche quando a te non tocca Amare questa terra dove nel nostro cuore sventola rossa come il sole il simbolo di una nuova era Cammina uomo E va senza tempo Ridere amare lottare e poi infine invecchiare E passerà per questa terra come una luce di libertà

mercoledì 23 novembre 2011

Per non dimentiCarlo

Mortola e De Gennaro assolti.
A noi piace ricordare così:

martedì 22 novembre 2011

Lettera di un giovane operaio Fiat di Pomigliano

Ricordo ancora quei giorni, da Torino arrivavano notizie agghiaccianti, i compagni di Mirafiori ci raccontavano che i delegati di fim uilm fismic e ugl volantinavano un documento dove si diceva che l'accordo di Pomigliano era nato per dare delle regole a quei lavoratori del sud ( i soliti napoletani) che non rispettano le regole, e che quell'accordo non sarebbe mai stato esteso ne esportato.
Oggi la fiat annuncia che quell'accordo,proprio quello di Pomigliano, verra' esteso a tutti i 70mila lavoratori del gruppo.
Da quel giorno tante cose sono successe. C'è stato il referendum di Pomigliano quello a Mirafiori, c'è stato il 16 ottobre il 28 gennaio c'è stata l'unità con gli studenti con i movimenti, c'è stato un risveglio dei lavoratori che avevano capito fin da subito cosa stava accadendo.
Quello contro cui ci si opponeva non era solo un insieme di regole che aumentava i ritmi di lavoro ( e gia' questo avrebbe giustificato momenti di lotta importanti) ma ci si opponeva ad un nuovo modello di relazioni padrone-operaio.
Ci si opponeva all'idea che per lavorare in questo paese bisognava rinunciare a tutti i diritti conquistati in anni di lotta, compagni in ogni parte d'Italia lottavano per il diritto ad un contratto nazionale che ci rendesse realmente tutti uguali indipendentemente dalla posizione geografica, il diritto ad ammalarsi senza essere giudicati da una commissione ( la famosa santa inquisizione made in fiat), si lottava per il diritto a poter avere una vita sociale al di fuori dei cancelli di una fabbrica, si lottava per IL DIRITTO A POTERSI RIBELLARE QUANDO SI SUBIVA UN INGIUSTIZIA!!! IL DIRITTO A POTER DIRE NO!!!!!
Ma in questa lunga battaglia fiat ha trovato validi alleati perchè sapeva che da sola non c'è l avrebbe mai fatta, senza l'appoggio determinante di sindacati consenzienti e collusi e di una classe politica impegnata a pensare a come preservare il propio orticello, relegando i lavoratori sullo scalino piu' basso della societa', fiat non sarebbe mai passata.
Ricordiamo bene le parole di pseudo-sindacalisti e criminali-politici, bisogna lavorare...c'era chi voleva stendere un tappeto rosso a marchionne, chi si diceva con lui senza se' e senza ma.....
Noi non abbiamo dimenticato niente ed oggi 21 novembre 2011 quelle parole riecheggiano nelle nostre teste, rimbombano quei silenzi dinanzi alle richieste di chi lavora e butta il sangue nei luoghi di lavoro.
Queste persone sono complici e coautori di un delitto, esportare il modello Pomigliano significa esportare un reato....noi tutti ricordiamo la sentenza del tribunle di Torino che dice a chiare lettere CHE QUEL CONTRATTO NASCE CON L UNICO SCOPO DI FARE FUORI LA FIOM DALLE RELAZIONI SINDACALI.
Nasce per far fuori il dissenso.
Il contratto di Pomigliano a prodotto solo false promesse ( ancora oggi l'80% dei lavoratori sono in cassa) e ha messo nelle mani di fiat un mezzo di selezione del personale che farebbe invidia ad una qualsiasi dittatura sud americana.
Vari lavoratori lamentano minacce ed intimidazioni da parte dell'azienda che li avvicina dicendogli chiaramente che per rientrare in fabbrica bisogna cancellarsi dalla FIOM.
Tanti sotto enormi presioni lo hanno fatto e comunque non sono mai stati richiamati per far parte della nuova società.
I pochi lavoratori che sono stati chiamati per fare i corsi (SENZA INTEGRAZIONE AL REDDITO, CIOE' ANDARE IN FABBRICA A SPESE PROPRIE!!! X GENTILE CONCESSIONE DEI FIRMATARI!!!) sono costretti a non marcare il cartellino e se qualcuno osa fare domande sul perche' di tale comportamento o chiede se casomai gli succedesse qualcosa dove risulta che lui era a lavoro, viene avvicinato dai capetti di turno ed invitato a cambiare atteggiamento, pena la non riassunzione.
ECCO QUESTA E' FABBRICA ITALIA, CHIUSURA DI STABILIMENTI ( TERMINI IMERESE IRISBUS, CNH MODENA), MINACCE E REPRESSIONE.
QUESTO E IL MODELLO CHE VIENE ESPORTATO OGGI, E IN TUTTO QUESTO NOI SAPPIAMO BENE CHI SONO I COLPEVOLI E CONOSCIAMO BENE CHE STRADA PRENDERE QUALE COMPITO CI ASPETTA.
LA LOTTA NON E' CERTO FINITA DOBBIAMO CONTINUARE A LOTTARE ANCORA PIU' DECISI ANCORA PIU' CATTIVI, SE FIAT CISL UIL E ALTRI LACCHE' PENSANO CHE CI ARRENDIAMO SI SBAGLIANO DI GROSSO.
I LAVORATORI DI QUESTO PAESE HANNO GIA DATO PROVA IN PASSATO DI SAPERSI DIFENDERE E CONTRATTACCARE!!!
SE FIAT VUOLE ESPORTARE LA REPRESSIONE NOI ESPORTIAMO LA LOTTA DA MIRAFIORI A POMIGLIANO FINO IN SICILIA UNIAMOCI E RIPRENDIAMOCI LE NOSTRE VITE LA NOSTRA LIBERTA', LA NOSTRA DIGNITA'!!!
FORZA COMPAGNI CERTAMENTE SARA' PIU' DURA MA SICURAMENTE NON E' FINITA!!!
ALLA LOTTA!!!!!!!!!

L'operaio della Fiat (la 1100)



Lunedì 28 novembre ore 14 davanti al comune di Torino. Occupy Torino

Marchionne: Lavoratori non contate un cazzo, decidiamo tutto noi.

La Fiat ha disdetto tutti gli accordi sindacali in vigore e “ogni altro
impegno
derivante da prassi collettive in atto” in tutti gli stabilimenti
automobilistici italiani. Lo stop sarà effettivo dal 1 gennaio 2012.

La decisione è molto grave e si sta organizzando per il 28 Novembre
dove si terra un consiglio comunale aperto al quale ci sarà Fassino ( servo
di
Marchionne).
Ritrovo alle 14 o giù di li in piazza Palazzo di città.
Ecco l'evento:
http://www.facebook.com/event.php?eid=204644239612281

domenica 20 novembre 2011

sabato 19 novembre 2011

giovedì 10 novembre 2011

Il Grande golpe globale-Chi sono Monti e Papademos?



Tutto si collega con la nuova Gendarmeria europea.

sabato 5 novembre 2011

Ecco come i colossi della Grande distribuzione organizzata trattano i lavoratori



In questo caso è Esselunga ma vale in toni diversi un pò per tutte le catene commerciali.

venerdì 4 novembre 2011

La Nuova Gendarmeria Europea


Eurogendfor, la nuova polizia europea con poteri illimitati. Praticamente non ne ha parlato nessuno. Praticamente la ratifica di Camera e Senato è avvenuta all’unanimità. Praticamente stiamo per finire nelle mani di una superpolizia dai poteri pressoché illimitati. Che sulla carta è europea, ma che nei fatti è sotto la supervisione statunitense. Tanto è vero che la sede centrale si trova a Vicenza, la stessa città dove c’è il famigerato Camp Ederle delle truppe USA Alzi la mano chi sa cos’è il trattato di Velsen. Domanda retorica: nessuno. Eppure in questa piccola città olandese è stato posto in calce un tassello decisivo nel mosaico del nuovo ordine europeo e mondiale. Una tappa del processo di smantellamento della sovranità nazionale, portato avanti di nascosto, nel silenzio tipico dei ladri e delle canaglie. Il Trattato Eurogendfor venne firmato a Velsen il 18 ottobre 2007 da Francia, Spagna, Paesi Bassi, Portogallo e Italia. L’acronimo sta per Forza di Gendarmeria Europea (EGF): in sostanza è la futura polizia militare d’Europa. E non solo. Per capire esattamente che cos’è, leggiamone qualche passo. I compiti: «condurre missioni di sicurezza e ordine pubblico; monitorare, svolgere consulenza, guidare e supervisionare le forze di polizia locali nello svolgimento delle loro ordinarie mansioni, ivi comprese l’attività di indagine penale; assolvere a compiti di sorveglianza pubblica, gestione del traffico, controllo delle frontiere e attività generale d’intelligence; svolgere attività investigativa in campo penale, individuare i reati, rintracciare i colpevoli e tradurli davanti alle autorità giudiziarie competenti; proteggere le persone e i beni e mantenere l’ordine in caso di disordini pubblici» (art. 4). Il raggio d’azione: «EUROGENDFOR potrà essere messa a disposizione dell’Unione Europea (UE), delle Nazioni Unite (ONU), dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) e di altre organizzazioni internazionali o coalizioni specifiche» (art. 5). La sede e la cabina di comando: «la forza di polizia multinazionale a statuto militare composta dal Quartier Generale permanente multinazionale, modulare e proiettabile con sede a Vicenza (Italia). Il ruolo e la struttura del QG permanente, nonché il suo coinvolgimento nelle operazioni saranno approvati dal CIMIN – ovvero - l’Alto Comitato Interministeriale. Costituisce l’organo decisionale che governa EUROGENDFOR» (art. 3). Ricapitolando: la Gendarmeria europea assume tutte le funzioni delle normali forze dell’ordine (carabinieri e polizia), indagini e arresti compresi; la Nato, cioè gli Stati Uniti, avranno voce in capitolo nella sua gestione operativa; il nuovo corpo risponde esclusivamente a un comitato interministeriale, composto dai ministri degli Esteri e della Difesa dei paesi firmatari. In pratica, significa che avremo per le strade poliziotti veri e propri, che non si limitano a missioni militari, sottoposti alla supervisione di un’organizzazione sovranazionale in mano a una potenza extraeuropea cioè gli Usa, e che, come se non bastasse, è svincolata dal controllo del governo e del parlamento nazionali. Ma non è finita. L’EGF gode di una totale immunità: inviolabili locali, beni e archivi (art. 21 e 22); le comunicazioni non possono essere intercettate (art. 23); i danni a proprietà o persone non possono essere indennizzati (art. 28); i gendarmi non possono essere messi sotto inchiesta dalla giustizia dei paesi ospitanti (art. 29). Come si evince chiaramente, una serie di privilegi inconcepibili in uno Stato di diritto. Il 14 maggio 2010 la Camera dei Deputati della Repubblica Italiana ratifica l’accordo. Presenti 443, votanti 442, astenuti 1. Hanno votato sì 442: tutti, nessuno escluso. Poco dopo anche il Senato dà il via libera, anche qui all’unanimità. Il 12 giugno il Trattato di Velsen entra in vigore in Italia. La legge di ratifica n° 84 riguarda direttamente l’Arma dei Carabinieri, che verrà assorbita nella Polizia di Stato, e questa degradata a polizia locale di secondo livello. Come ha fatto notare il giornalista che ha scovato la notizia, il freelance Gianni Lannes (uno con due coglioni così, che per le sue inchieste ora gira con la scorta), non soltanto è una vergogna constatare che i nostri parlamentari sanciscano una palese espropriazione di sovranità senza aver neppure letto i 47 articoli che la attestano, ma anche che sia passata inosservata un’anomalia clamorosa. Il quartiere generale europeo è insediato a Vicenza nella caserma dei carabinieri “Chinotto” fin dal 2006. La ratifica è dell’anno scorso. E a Vicenza da decenni ha sede Camp Ederle, a cui nel 2013 si affiancherà la seconda base statunitense al Dal Molin che è una sede dell’Africom, il comando americano per il quadrante mediterraneo-africano. La deduzione è quasi ovvia: aver scelto proprio Vicenza sta a significare che la Gestapo europea dipende, e alla luce del sole, dal Pentagono. Ogni 25 Aprile i patetici onanisti della memoria si scannano sul fascismo e sull’antifascismo, mentre oggi serve un’altra Liberazione: da questa Europa e dal suo padrone, gli Stati Uniti.

mercoledì 2 novembre 2011

Come avvengono le crisi economiche


Solo la comprensione del vero meccanismo di creazione del denaro dal nulla da parte dello Stato (con la banca centrale) può spiegare al maggior numero di persone possibile le reali cause della crisi economica.

E questo è ancora più importante in un momento storico come quello attuale, in cui comincia a sfogarsi la (giusta) rabbia dovuta alla crisi economica.

Infatti, se come avviene in tutti i media mainstream, se ci si concentra sui sintomi e si evita di affrontare le cause, il risultato sarà quello di chiedere provvedimenti che peggioreranno la situazione invece di migliorarla, come avvenuto nei primi del '900 quando a seguito delle problematiche dovute alla pratica della riserva frazionaria da parte delle banche, invece di vietare questo fraudolento comportamento è stata istituita la Federal Reserve come soluzione.

Questo video affronta in maniera semplice ed immediata la problematica della creazione del denaro dal nulla, spiegando chi è ne beneficia realmente. Si scopre che casualmente non è la classe dei lavoratori ma al contrario quella dei più ricchi, che possono così arricchirsi sempre più, aumentando il divario con i meno abbienti.

martedì 1 novembre 2011

L'Unesco riconosce la Palestina



P.S.
L'Italia si è astenuta.